
Maggior tempestività per ripristinare gli alloggi popolari ammalorati e più attenzione nella tutela del patrimonio da comportamenti scorretti. Il comune di Brescia sta per approvare la nuova convenzione (in vigore dal primo luglio 2025 al 31 dicembre 2029) con Aler per la gestione e per le manutenzioni degli oltre duemila appartamenti popolari in città. La Loggia stanzierà 400mila all’anno in più per le attività di ripristino degli immobili e a queste risorse si aggiungerà la quota assegnata a Brescia Infrastrutture per gli alloggi a cui affidare le manutenzioni ordinarie.
Vicesindaco Federico Manzoni, con questa convenzione il Comune si è assunto maggiori responsabilità per le ristrutturazioni degli appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica?
«Il salto di qualità riguarda fondamentalmente tre aspetti: input e standard più sfidanti per Aler nella gestione complessiva del servizio nei confronti sia del comune affidante sia degli inquilini e maggiori risorse dedicate all’attività manutentiva. Vogliamo alzare l’asticella, spronare Aler a fare meglio. Per questo abbiamo lavorato in stretta sinergia in questi mesi con i colleghi Alessandro Cantoni e Marco Fenaroli e i Settori del Sociale, dell’Edilizia Abitativa e del Patrimonio».
In che modo risponderete alle criticità sollevate dagli assegnatari nei mesi scorsi ?
«Si partirà da una fotografia degli spazi comuni degli edifici assegnati ad Aler e dall’assicurare con risorse dedicate tempi più rapidi di subentro tra un vecchio e un nuovo inquilino per ridurre la quota di alloggi sfitti».
Va bene la burocrazia, ma le ristrutturazioni necessitano anche di risorse pronte all’uso.
«Abbiamo visto che la manutenzione richiede attenzione su più fronti: nell’ordinario, nel ripristino dell’immobile tra l’uscita di un inquilino e l’ingresso del successivo e nella manutenzione straordinaria. Stiamo investendo su tutti e tre i fronti».
Quindi la Loggia sarà maggiormente protagonista in questa attività, sbaglio?
«Il maggior protagonismo passa da un controllo più serrato sull’attività di Aler e nel coinvolgimento di Brescia Infrastrutture (srl di cui la Loggia è socio unico, ndr), che si occuperà della manutenzione di uno stock di alloggi. È una misura sperimentale e inizierà con qualche decina di appartamenti. Questi continueranno a essere gestiti per la contrattualistica da Aler ma le manutenzioni saranno in capo a Brescia Infrastrutture».
Tra le lamentele riscontrate dagli inquilini c’è una scarsa comunicazione con l’agenzia lombarda.
«Il rapporto nei confronti dell’utenza va sicuramente migliorato. Nella convenzione si chiede ad Aler la riorganizzazione del servizio di call center e un maggior supporto ai nuclei fragili. Inoltre, si prevedono simulazioni dei canoni per far sì che i nuclei familiari sappiano in anticipo la stima delle spese. Ciò contribuirà a prevenire il problema della morosità. Avere maggior controllo, la rendicontazione e la messa disposizione di dati servirà ad assicurare condizioni migliori agli assegnatari».
Abbiamo parlato delle lamentele degli inquilini ma non si possono ignorare i comportamenti scorretti di alcuni utenti. C’è un piano di contrasto?
«Il Comune già ora mette in campo la propria polizia locale e strumenti come il portierato sociale. Abbiamo chiesto che anche Aler si doti stabilmente di un servizio nel presidio e nell’accompagnamento sociale alle persone che generano criticità».
Investimenti mirati, rapidi e maggior vigilanza per evitare una reiterazione degli interventi manutentivi?
«Non possiamo permetterci che gli investimenti di ristrutturazione vengano gettati a mare a causa dell’incuria e del vandalismo. È un danno per tutta la comunità».
Visto che nella convenzione avete inserito delle misure sperimentali e considerata la durata piuttosto lunga, farete delle verifiche intermedie?
«Il meccanismo della convenzione è flessibile, con un preavviso di 9 mesi possiamo integrare il numero di alloggi in affidamento tanto ad Aler quanto a Brescia Infrastrutture. E abbiamo inserito tempistiche certe per la rendicontazione, il monitoraggio in itinere e le previsioni. La nuova convenzione prevede una mappatura sistematica delle parti comuni degli edifici popolari entro la fine del 2026. Aler completerà il primo terzo entro la fine del 2025».
State lavorando sul ripristino degli alloggi esistenti. Possiamo dire che la presenza di edifici popolari in città è sufficiente?
«L’Erp nel Bresciano è ancora carente perché ci sono aree della provincia dove l’offerta è molto sottodimensionata rispetto alla necessità. Con tutta franchezza dobbiamo dirci che non è il caso della città. Nell’area urbana serve maggior qualità nell’Erp e maggior quantità di social housing per accogliere l’alta domanda del ceto medio e delle giovani famiglie che non trovano appartamenti a prezzi accessibili».
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14 giugno 2025
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