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Il Truman show delle alci: milioni a guardare la loro lenta migrazione tra i boschi

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Cosa si prova a stare davanti ad uno schermo a guardare delle alci che  guadano un fiume durante la loro migrazione primaverile? Guardarle quando va bene, perché per la maggior parte del tempo l’inquadratura è fissa sulle placide acque di un grande fiume, su un isolotto all’apparenza disabitato, sulla distesa di tronchi degli alberi ad alto fusto di una foresta. Magari si intravedono dei cigni, delle anatre o altri volatili che si ritrovano nell’inquadratura. Ma non sono loro i protagonisti. In ogni caso la domanda resta: cosa si prova? Bisognerebbe chiederlo ai milioni di spettatori che stanno seguendo lo speciale slow tv proposto dall’emittente svedese Svt, le cui fotocamere piazzate in alcuni punti strategici lungo il percorso compiuto dai grandi ruminanti. Milioni proprio, non tanto per dire. E anche un sacco appassionati. 

Talmente tanto che qualcuno si è persino preso del tempo libero dal lavoro per poter assistere al programma senza distrazioni. Altri hanno spiegato ai media di avere fatto scorte di caffè e di salatini, con la prospettiva di mettersi comodi  e semplicemente stare a guardare. Un po’ come nel Truman Show di Peter Weir, il film degli anni Novanta con Jim Carrey che ha anticipato quel meccanismo di voyeurismo televisivo che poi avremmo sperimentato tutti qualche anno dopo, nella realtà,  con programmi come  Grande Fratello e simili. Tenere lo sguardo sempre puntato sulle vite degli altri. Con la differenza che nel reality delle renne davvero non sembra accadere un granché, soprattutto in certi orari della giornata. Ma anche il nulla, affidato al magico ambiente di quelle latitudini, a un certo punto diventa ipnotico. 

Il Truman show delle alci: milioni a guardare la loro lenta migrazione tra i boschi

Il sito web dell’emittente tiene a centro pagina una enorme finestra sempre aperta su questi scorci di natura selvaggia  nei dintorni Junsele, nella contea del Västernorrland, lungo il corso del fiume Ã…ngerman. I primi giorni le webcam – ce ne sono una trentina, in diverse posizioni, tutte collegate ad una cabina di regia sempre operativa e gestita da uno staff di una quindicina di persone – ritornavano solo immagini di natura incontaminata. Poi i primi animali hanno iniziato a farsi vedere. Il passaparola sui social ha subito convogliato verso la piattaforma un gran numero di persone. E la migrazione è subito diventata fenomeno mediatico. Non è la prima volta del resto. L’iniziativa si ripete dal 2019: il primo anno gli spettatori erano stati circa un milione, lo scorso anno sono saliti a nove. Quest’anno saranno probabilmente molti di più. 

Le sponde del fiume appaiono ormai quasi prive di neve. E in acqua di ghiaccio non ce n’è proprio più, se non in alcune anse solo sfiorate dalle correnti. Le temperature più alte della media hanno anticipato la migrazione, cogliendo un po’ tutti di sorpresa.  L’apertura della live chat degli spettatori al fianco del videoplayer, per dire, è prevista solo a partire dalle 8 di domenica mattina. Ma i fan sfegatati non hanno aspettato e i loro commenti entusiastici li hanno riversati sulla pagina Facebook della tv, che ogni giorno prova anche a mettere insieme un piccolo articolo di riepilogo. Riportando pure le opinioni dei fan. Come questa: «Stamattina non osavo distogliere lo sguardo nemmeno per un attimo per non perdermi una sola alce. Mi sono rovesciato la tazza di tè in gola quando all’improvviso ho visto arrivare tutti quegli animali».  È questo il momento che riproduciamo nella prima immagine, quella che la tv definisce «la prima nuotata dell’anno particolarmente apprezzata». 

Se siete amanti dell’outdoor e della natura selvaggia troverete emozionanti anche le immagini senza animali, soprattutto all’alba e al tramonto (ma le trasmissioni continuano h24, affidate di notte alle riprese a infrarossi). Vedere però gli stessi luoghi percorsi dalle alci è qualcosa di unico. Anche se loro sono nel posto giusto e noi, dietro il monitor, in quello sbagliato. Provate ad immaginare ad essere sul posto. Ma in realtà è giusto così: quello è il loro luogo, a noi spetta il nostro. Se però volete dare un’occhiata discreta al loro, potete provare a cliccare QUI. Fatelo, ne varrà la pena. 

16 aprile 2025 ( modifica il 16 aprile 2025 | 19:29)

16 aprile 2025 ( modifica il 16 aprile 2025 | 19:29)

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