
«Non è così triste essere tristi»: parola de Il Tre, rapper che ha fatto della malinconia e dell’introspezione le sue cifre stilistiche e che venerdì torna con il terzo disco «Anima nera», seguito da un tour nei club in partenza il 28 novembre. «La maggior parte dei giorni sono malinconico, ma va bene, non è detto che si debba essere sempre felici – riflette Guido Luigi Senia, 28 anni, romano -. L’importante è accettarsi per quel che si è, senza sentirsi in colpa».
Nei nuovi brani, in cui il rap lascia sempre più spesso spazio al cantato «perché sento l’esigenza di evolvermi e sperimentare», Il Tre parla di paure e fragilità, in uno scambio costante con il suo pubblico: «Ci sono tanti ragazzi che mi seguono e vedono in me una sorta di supereroe che non ha paura di nulla. Invece cerco di comunicare che ho tantissime paure, questo avvicina me alle persone e le persone a me. Se il loro idolo si sente fragile, magari anche loro non temono di mostrarsi tali».
Fra le sue paure, c’è «il timore che questo sogno possa svanire da un giorno all’altro – dice l’artista, visto nel 2024 a Sanremo con «Fragili» -. Io mi sento ancora un fallito nonostante i risultati che ho avuto». E poi, prosegue, «ho paura di non avere più paura. Perdere il mio mix d’ansia vorrebbe dire non avere quasi più fame. Invece il senso della mia vita è questo, scrivere canzoni che aiutino gli altri a uscire da situazioni complicate, così come hanno aiutato me. Ho frequentato la psicologa per tutto il liceo ed è stato molto d’aiuto. Ma attualmente il mio psicologo è il foglio. Quando scrivo analizzo i problemi e li metto giù».
Nel suo guardarsi (solo) dentro, come risponde a Ghali che ha accusato i rapper italiani di disinteressarsi al mondo e di non schierarsi su Gaza? «Ogni artista vive la musica a modo suo, ho tanta stima per Ghali e per chi prende una posizione verso certi temi. Io cerco di raccontare la mia vita e quel che ho nella testa, ma non riesco anche a parlare di un argomento che non vivo in prima persona, quindi queste cose le lascio agli altri. Non è mancanza di empatia, ma cerco di essere sincero, parlo di quel che mi compete».
Di Sanremo Il Tre dice di avere bellissimi ricordi e ci tornerebbe «se avessi la canzone adatta», precisa: «È stata una piazza che mi ha gasato, anche se ci sono persone che giudicano la tua carriera solo da quei tre minuti, invece conta tutto il percorso». Per il resto, si mantiene sulle sue: «Oggi c’è il famoso circolino, anche per rapper e artisti. C’è chi va alle feste a Milano, per connection. Dovrei farlo anche io, ma non ci riesco proprio, sono sempre stato un artista solitario. Sono diffidente, ho sempre gli stessi amici, vado nel solito bar. A Milano vado con piacere, ma poi devo sempre tornare a casa».
4 novembre 2025
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