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Il Quartetto chiude la stagione e rilancia: «Russi e ucraini, tutti sul palco»

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La stagione della Società del Quartetto si conclude stasera 23 aprile alle 20 in Sala Piatti. In locandina, un appuntamento con il grande violoncellista russo Denis Shapovalov e la pianista Maria Grazia Bellocchio, già omaggiata con il concerto dello scorso 10 marzo, in coppia con la violinista Myriam Dal Don, per i suoi oltre vent’anni di insegnamento al Conservatorio di Bergamo.
 
In programma, nel segno del profondo legame di Shapovalov con Mstislav Rostropovich, Weinberg e Prokofiev (con opere che questi due grandi composero proprio per il leggendario «Slava») e inoltre Rachmaninov: del primo sarà eseguita la seconda Sonata per violoncello e pianoforte op. 63, del secondo la Sonata op. 119 nonché brani da «Romeo Giulietta», «La cenerentola» e «L’amore delle tre melarance», del terzo due romanze trascritte, «Don’t sing, my beauty» e «He has taken everything from me».

Ultimo concerto, dunque. Ma la parola «fine» mal si attaglia a un cartellone che si è via via ingrossato, passando dai dieci appuntamenti inizialmente previsti a 14 (quello della pianista Pina Napolitano, saltato per malattia, sarà recuperato l’anno prossimo), senza contare le conferenze di Franco Pulcini e Mario Tedeschi Turco per il 50° della morte di Sciostakovic e sulla Seconda Scuola di Vienna. E sono in cantiere ulteriori sorprese: le sta preparando Marco Mazzoleni, al primo anno da presidente e direttore artistico della società.

Spiega infatti Mazzoleni (che di mestiere fa l’imprenditore nelle costruzioni): «Tra l’estate e l’autunno proporremo lezioni-concerto in luoghi alternativi, facenti parte della storia culturale della città, con il nostro pianista “in residence” Paolo Marzocchi». Il bilancio della sua prima stagione induce all’ottimismo, «per il riscontro positivo del pubblico e la collaborazione degli artisti invitati, tutti molto motivati». E questo gli fa spingere lo sguardo in avanti, alla stagione numero 122 del Quartetto: «Continueremo — dice ancora Mazzoleni — ad approfondire il repertorio cameristico e solistico della Seconda Scuola di Vienna, e ancora Sciostakovic. 

E omaggeremo i 100 anni dalla nascita di Hans Werner Henze. Vogliamo continuare a collaborare con artisti che condividono il nostro progetto: per evidenziare il filo che collega la grande tradizione classico-romantica alla modernità del ‘900. Grazie anche alla timbrica molto “calda” del nostro Steinway del 1913 e alle letture non asettiche che permette».

La bussola rimane sempre la stessa: «Un’apertura totale all’arte, senza guardare agli steccati ideologici: se potessi, inviterei anche Valery Gergiev (il grande direttore russo sparito dai programmi in Occidente perché legato a Putin, ndr). Così si spiegano l’omaggio al russo Sciostakovic, un gigante assoluto, e l’invito al grande violinista ucraino Dmytro Udovychenko».
Stasera biglietti a 20/10 euro, 1 euro per gli under 21 e i docenti e gli studenti di licei musicali e conservatori.


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23 aprile 2025

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