
La tendenza è che quando si è intervistati in tv, bisogna raccontare qualcosa di mesto (in genere l’infanzia infelice), qualcosa che muova alla commozione, come se l’afflizione fosse la sola chiave di volta dell’empatia.
Giorni fa, seguendo su Rai1 «Ciao maschio», il programma condotto da Nunzia De Girolamo c’erano tre ospiti che volevano fare i simpaticoni: Pino Insegno, Giorgio Mastrota e Salvo Sottile. Erano molto compiaciuti e il sorriso largo della conduttrice faceva loro da specchio.
Ma poi quando è toccato a ciascuno di dover raccontare qualcosa di sé, ecco intervenire il «brutto» ricordo a far da contrappunto al cazzeggio.
Insegno ha parlato del vuoto mai colmato per la perdita della mamma: «Mi manca ogni giorno». Con lei un legame fortissimo. La madre era orgogliosa di lui, amava attraversare il mercato tenendolo sottobraccio. Anche il funerale è avvenuto il giorno dopo l’esordio in tv di un progetto lavorativo: «Compagni di scuola» su Rai2: «Ancora è così presente». Mastrota, che da vent’anni reclamizza e vende materassi, ha parlato della sua storia d’amore con Natalia Estrada: «Quando ci siamo lasciati mi è dispiaciuto, credo anche a lei. Nell’ultimo periodo con Natalia ho dette tante bugie, è uno dei motivi per cui mi ha lasciato. Me la sono cercata».
Sottile: «Ero un maschio molto timido, molto introverso, che aveva paura del contatto col pubblico, con le persone. Quando qualcuno arrivava a casa, mi nascondevo dietro un divano per paura di affrontarle. Sono nato di sette mesi, avevo tanti problemi, allergie, una brutta tosse che non mi faceva respirare bene». Insomma, non c’è intervistato o intervistata che non ti metta a parte dei suoi dolori, delle sue ansie, delle sue lacrime, come se la tv stimolasse una modalità di comportamento teatrale ed esagerata, utilizzata per ottenere attenzione, approvazione e sostegno dagli altri.
La più felice era Nunzia De Girolamo. Fa sempre quello che una brava presentatrice non dovrebbe mai fare: mostrarsi esageratamente amica con tutti, come se il suo salotto fosse un circolo di privilegiati. Come se la tv fosse un premio di consolazione per ex politici.
19 novembre 2025
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