Home / Economia / «Il Piemonte come il Sud, Cirio chieda la Zes per aiutare l’industria in crisi». La ricetta di Airaudo (Cgil)

«Il Piemonte come il Sud, Cirio chieda la Zes per aiutare l’industria in crisi». La ricetta di Airaudo (Cgil)

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«Acciaio e auto in panne, record di cassa integrazione nelle fabbriche, cessioni di aziende a raffica. Non solo Torino, ma tutto il Piemonte deve diventare un’area di crisi industriale complessa. Se il governo ha esteso la Zes del Mezzogiorno anche a Marche e Umbria non vedo perché dimenticare la regione che sta peggio in Italia: la nostra. Con il capoluogo che resta la provincia più cassaintegrata d’Italia». Giorgio Airaudo, segretario della Cgil Piemonte, legge in filigrana nelle crisi dell’ex Ilva e quella di Mirafiori che si stanno abbattendo sulle filiere delle pmi un segnale inequivocabile di desertificazione industriale. «Complicata dal totale disimpegno della famiglia Elkann che ha venduto tutto: dopo Fiat, Marelli, Comau oggi anche Iveco. La politica deve guardare in faccia la verità non passare da un evento all’altro e stracciarsi le vesti se vanno via le Atp Finals».

Giorgio Aiurado, da 20 anni si parla di declino industriale di Torino e del Piemonte. Cosa c’è di nuovo?
«C’è che il processo di deindustrializzazione non si arresta. Anzi: sta accelerando in modo vorticoso. Come testimonia la cassa integrazione balzata del 68% in sei mesi. Stupisce il silenzio delle istituzioni forse più impegnate a procacciare eventi mentre affonda il Titanic. Non vorrei che la classe dirigente si fosse assuefatta al declino e ai disinvestimenti».

Iveco passa agli indiani di Tata. Che però hanno garantito investimenti, occupazione e rilancio. Non può essere una opportunità?
«Tutto vero. Ma si dimentica di dire che l’impegno sottoscritto da Tata è per due anni. E visto come è andata a finire con Marelli, in fallimento, e Comau, c’è poco da rallegrarsi. Una cosa certa è che sarà difficile che Tata investirà meno di Elkann in Iveco».

La «One company town» non c’è più. Ma ci sono investimenti in corso nei microchip e nell’aerospazio.
«La famiglia Agnelli- Elkann se ne va. Questo è un fatto che dobbiamo registrare. Non gli resta quasi più niente. Da questa considerazione dobbiamo ripartire. Anche per trovare quel secondo produttore di auto, made in China, promesso da Urso e poi scomparso dalle cronache. Sull’aerospazio non illudiamoci: non può sostituire l’automotive nelle catene del valore delle filiere. E sui microchip mi auguro di vedere i cantieri della fabbrica di Novara, ma ad oggi siamo solo agli annunci».

Torino è Area di crisi complessa dal 2019. La norma che inserisce il territorio nelle zone in crisi è servita a qualcosa?
«Pochi soldi e poca utilità. Tanto più che la legge individuava la crisi solo nella zona di Torino, quando la crisi è estesa a macchia d’olio nella maggior parte delle province».

Una Zes «Mezzogiorno» anche per il Piemonte?
«Perché no. L’area di crisi complessa va allargata e soprattutto rifinanziata. Ricordiamo che il ricorso alla cassa integrazione non è illimitato. Tanto aziende sono a corto di ammortizzatori sociale. E senza una vera ripresa fioccheranno i licenziamenti. Dobbiamo prepararci a una stagione difficile da bomba sociale».

In che senso?
«Se viene meno il lavoro, salta il welfare. Ed è bene ricordarlo questa è una regione di anziani. Ci sono 30 mila persone nelle Rsa, di queste solo 15 mila hanno diritto a sostegni. Tutti gli altri devono pagare interamente di tasca propria. Impoverendo l’industria non avremo più risorse per finanziare il sistema sanitaria. Andiamo verso al disastro. Una emergenza, quella economica, si porta dietro l’altra: quella del welfare».

La Regione sta discutendo il piano socio sanitario.
«Un piano che manca dal 2015. Se Cirio conta di uscire dall’emergenza con un mezzo studio della Bocconi siamo messi male. In Piemonte abbiamo bisogno di più assistenza. E di rivedere la gestione delle strutture. Tutto cioò che è stato esternalizzato a caro prezzo, dagli esami alle lavanderie, converrebbe farlo gestire dal pubblico».


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7 agosto 2025 ( modifica il 7 agosto 2025 | 05:11)

7 agosto 2025 ( modifica il 7 agosto 2025 | 05:11)

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