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Il made in Italy? Proteggiamolo come lo Scotch Whisky

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E se il made in Italy, minacciato dai dazi Trumpiani, adottasse uno «schema difensivo» simile a quello adottato dal whisky? «Si tratta del modello – spiega Vincenzo Jandoli, partner dello studio Lexential, assiste Swa per profili di protezione dell’indicazione geografica in Italia  – attuato da oltre 100 anni dalla Scotch Whisky Association per la protezione, proprio in tutto il mondo, dello Scotch whisky».
La Scotch Whisky Association è stata creata in un contesto caratterizzato dall’aumento delle tasse, dall’espansione globale e dalla necessità di una voce unitaria del settore. I proprietari dei vari brand hanno tenuto una serie di conferenze per discutere come proteggere il settore, che hanno portato a un importante incontro a Londra il 3 ottobre 1912. In questa data è stata concordata la costituzione della Wine & Spirit Brand Association, che nel 1942 è diventata la Scotch Whisky Association. «La Scotch Whisky Association – continua Jandoli –  è un’associazione regolarmente costituita secondo la legge britannica che annovera tra i suoi membri i principali produttori e proprietari di marchi di Scotch Whisky, che insieme rappresentano oltre il 95% dello Scotch Whisky venduto nel mondo, così da garantire che le decisioni della SWA riflettano gli interessi del settore.
Una delle caratteristiche della SWA è che non commercializza direttamente il whisky scozzese (ma rappresenta i membri che lo fanno). La protezione e la promozione sono rivolte allo Scotch Whisky in quanto tale, in relazione all’uso improprio diretto e indiretto dell’IG».
Anche i prodotti italiani dunque dovrebbero creare un centro operativo per  decidere le politiche strategiche ed evitare possibili decisioni contraddittorie che pregiudicherebbero o potrebbero pregiudicare il Made in Italy. Il  centro operativo  e i singoli settori dovrebbero condividere obiettivi e riunirsi periodicamente  per fare il punto sulla protezione e la conservazione del Made in Italy nel mondo. «Ritengo – conclude Jandoli – che le attività più rilevanti della Schotch whisky association, quanto meno per l’obiettivo di proteggere il Made in Italy, siano la promozione dello Scotch Whisky come prodotto di qualità ottenuto da materie prime naturali, la tutela dello spirit e degli interessi dei suoi membri sia a livello normativo che da atti di concorrenza sleale in tutto il mondo. In base al proprio statuto, la SWA si occupa in particolare di tutelare e promuovere gli interessi del commercio dello Scotch Whisky in generale, sia a livello nazionale che internazionale. Questa formulazione conferisce all’associazione il potere di intervenire in tutte le fasi dei processi legislativi e normativi sia a livello nazionale che internazionale.
Sul piano della protezione della proprietà intellettuale SWA ha ottenuto il riconoscimento a livello mondiale dell’indicazione geografica (IG) per il whisky scozzese, e la registrazione di marchi di certificazione o collettivi per proteggere lo stesso segno. Gli stessi obiettivi dovrebbero quindi essere perseguiti da coloro che vogliono proteggere chiaramente il Made in Italy in settori in cui tale Indicazione Geografica ha una particolare reputazione e un valore aggiunto (proprio come lo Scotch Whisky per il whisky)».

30 giugno 2025 ( modifica il 30 giugno 2025 | 16:57)

30 giugno 2025 ( modifica il 30 giugno 2025 | 16:57)

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