Home / Esteri / Il leggendario tesoro degli Asburgo ritrovato in Canada: «Era in un caveau, da decenni». C’è il diamante Florentiner, ma manca la corona di Sissi

Il leggendario tesoro degli Asburgo ritrovato in Canada: «Era in un caveau, da decenni». C’è il diamante Florentiner, ma manca la corona di Sissi

//?#

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
BERLINO – Ricompare, un secolo dopo, e dopo aver alimentato ogni tipo di leggenda e di teoria cospirativa, il tesoro degli Asburgo. Incluso il Florentiner, il «fiorentino», un diamante da 137 carati tra i più famosi al mondo. Non è mai andato perduto, né dato in pegno o tagliato e rivenduto come refurtiva: per tutti questi decenni è rimasto custodito nel caveau di una banca canadese, ancora dentro la valigia di cuoio con la quale l’ultima imperatrice d’Austria, Zita, era fuggita oltreoceano.

In qualche modo, questa incredibile notizia ha a che fare con il furto del Louvre. È stato infatti l’ultimo erede degli Asburgo, Karl Habsburg, politico e imprenditore austriaco, nei giorni del furto di cui parlava tutto il mondo, a chiamare un giornalista dello Spiegel e dirgli: «Vieni a Vienna, ho una notizia da darti». E in un caffè sul Ring, alzando il cappuccino, ha annunciato: «Il Florentiner e gli altri gioielli di famiglia si trovano in una cassetta di sicurezza in Québec».

Lo Spiegel — in una affascinante ricostruzione — dedicherà la copertina del prossimo numero a questa storia.

La fuga in Svizzera e la scomparsa dei gioielli

Bisogna fare un salto indietro per capire il valore del tesoro. È il novembre del 1918, gli ultimi giorni della monarchia asburgica, anzi «ausburgica», come sostiene che si debba dire Claudio Magris.

Vienna è scossa dai moti rivoluzionari, l’imperatore Carlo I capisce che è finita. Chiama il gran ciambellano, il conte Leopold von Berchtold, ordinandogli di portare i gioielli fuori dal Paese. Il 4 novembre arrivano in Svizzera: tra questi, la corona di diamanti dell’imperatrice Sissi, un bracciale di diamanti con un gigantesco smeraldo che Maria Teresa d’Austria portava durante le feste in slitta, e il Florentiner, diamante giallo grande come una noce, detto anche «la pietra del destino», che nel Cinquecento era appartenuto ai Medici. Fino al 1921 restano in Svizzera — mentre l’Impero asburgico si dissolvepoi spariscono senza lasciare traccia.

Le ipotesi sulla sorte del tesoro

Un’ipotesi, finora, voleva che fossero stati venduti o impegnati dalla famiglia imperiale nel 1923 a Budapest, durante il tentativo di restaurare la monarchia. Fallito anche quello.

Da allora, più volte sono stati segnalati sul mercato americano. Un celebre gioielliere svizzero, Alphonse Sondheimer, disse negli anni Sessanta che alcuni pezzi erano stati offerti a lui, tagliati in pezzi, e che li aveva acquistati. E a lungo si suppose che un diamante giallo da 99,52 carati andato all’asta a New York nel 1923 altro non fosse che quanto restava del Florentiner.

La vera storia

La verità — che ora emerge, raccontata da Karl Habsburg — è che la famiglia portò almeno una parte dei tesori con sé quando, nel 1923, fuggì di nuovo precipitosamente da Budapest.

Aiutata allora dal colonnello inglese Edward Lisle Strutt, che, su mandato del re britannico, organizzò la loro fuga e la navigazione sicura sul Danubio. Fino all’ultima tappa, quando gli Asburgo, fermamente antinazisti, scapparono dall’Europa. 

Zita, imperatrice vedova con otto figli, si imbarcò da Bordeaux verso il Canada, fatta passare da un doganiere che la riconobbe. Quando lui le chiese «quanti devono passare con lei», Zita, con fare imperiale, allargò il braccio verso la sala — grande come un ristorante — e diede la leggendaria risposta: «Tutti questi».

Il valore inestimabile

Ma quanto valgono questi tesori? Bisognerebbe venderli per saperlo: i gioielli storici, passati all’asta, vengono oggi acquistati a multipli del loro valore stimato. Si tratta, in ogni caso, di cifre enormi.

Il ritrovamento dei gioielli nel 2022

Un secolo dopo, Karl Habsburg racconta allo Spiegel l’ultimo capitolo, la storia del ritrovamento. Ignota, sostiene, anche a lui fino a tempi recenti. È solo nel 2022, cento anni dopo che furono portati all’estero, che Zita aveva disposto che due eredi maschi della famiglia venissero informati del contenuto nascosto nel caveau. Sono cugini di Karl Habsburg, e lo avvisano con una telefonata.

Da lì viene contattato il gioielliere reale A.E. Köchert — sei generazioni di orafi, la bottega ancora a due passi dalla Hofburg — che conserva il catalogo dei tesori imperiali e l’unica fotografia esistente del Florentiner, uno scatto in bianco e nero del 1918. Köchert vola in Canada con i suoi strumenti e il catalogo. «Ero emozionato — racconta allo Spiegel — dopotutto, è una cosa che capita solo una volta nella vita». Li dichiara autentici. Il Florentiner è un esemplare splendido per purezza, e per colore «ricorda un buon whisky scozzese». Mancano però parte dei gioielli trafugati: tra questi, la corona di Sissi e la celebre collana di rose di Maria Teresa.

L’incognita della proprietà 

Il resto sarà una storia di tribunali, tutta da scrivere. Appartengono allo Stato austriaco o alla famiglia Asburgo? Gli eredi vorrebbero esporli subito, ma fuori dall’Austria, sostenendo che furono portati all’estero prima dell’entrata in vigore della legge austriaca che confiscava i beni imperiali.

Sarà una lunga battaglia. Con un’altra, affascinante domanda: che fine hanno fatto i gioielli mancanti, e cos’altro nascondono gli insospettabili caveau di altre banche?

6 novembre 2025

6 novembre 2025

Fonte Originale