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Il Giir di Mont sale a quota 2.700: tre gare e tredici alpeggi di corsa

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C’è stato un tempo in cui il dislivello si misurava con una ruota. Letteralmente. Uno strumento da geometra, quasi agricolo, fatto per rotolare lungo i sentieri e restituire un numero approssimato da cui ricavare — più per intuizione che per certezza — i metri di salita. Bastava calcolare la differenza tra l’altitudine del punto A e quella del punto B, ignorando ogni pendenza intermedia, ogni deviazione, ogni curva di sasso e sudore. Era un modo romantico e imperfetto di leggere la montagna.

Il Giir di Mont 2025, XXXI edizione della storica corsa in montagna di Premana, segna un cambio di passo anche sul piano scientifico: per la prima volta, il dislivello ufficiale della 32 km sarà di 2.700 metri, frutto di rilievi GPS ad alta precisione che tengono conto di ogni micro-variazione del tracciato. Un dato che sorprende ma non stupisce (in molti dicevano che i 2.400 metri segnalati gli altri anni dall’organizzazione parevano pochi) perché chi ha corso almeno una volta il Giir sa bene che «lassù», tra Alpe Premaniga e la Bocchetta di Larec, la montagna non mente mai. Il Giir di Mont si correrà nel weekend del 26 e 27 luglio con una formula a tre gare in due giorni che lo rende, oggi, uno degli eventi di trail running più completi e spettacolari al mondo. Si parte sabato 26 con l’Uphill, la sola salita, che sarà prova unica del Campionato Italiano Fidal Only Up e tappa di Coppa del Mondo Wmra, prima di lasciare spazio, la domenica, alle gare classiche: la 18 km (dislivello positivo 1.110 metri) e la 32 km, quest’ultima valida per la long mountain della Wmra World Cup. In pratica, un mondiale anticipato. Non è un caso, infatti, che Paolo Germanetto, tecnico della Nazionale Italiana di corsa in montagna, abbia richiesto modifiche al tracciato proprio per allinearlo alle caratteristiche del prossimo mondiale di Canfranc, in programma a settembre nei Pirenei spagnoli. Il Giir, ancora una volta, si conferma palestra d’élite e vetrina internazionale: sono 21 le nazioni rappresentate, dagli USA al Kenya, passando per India, Perù, Finlandia e Nuova Zelanda.

Ma il Giir non è solo corsa. È cultura. È memoria. È una comunità in festa. Lo dimostrano i 500 volontari coinvolti, i 13 alpeggi rappresentati alla conferenza stampa di presentazione, le frazioni che si sfidano a colpi di tifo lungo il percorso. Ci saranno campioni come Francesco Gianola, ma anche come Michele Bonacina, ospite d’onore della serata di gala «Aspettando il Giir”» Atleta completo, reduce dai trionfi mondiali nel triathlon cross e duathlon, Bonacina correrà per la prima volta la 18 km. «Una montagna che ti abbraccia e ti sfida», l’ha definita. «Impossibile non amarla». Infine, il Giir è anche un evento solidale. Lo è grazie al progetto Run2gether, che raccoglie scarpe da corsa usate per donarle agli atleti kenioti degli altopiani. Scarpe che qui, su questi sentieri, corrono una seconda volta. Novità importante per l’edizione 2025 sarà la diretta streaming della gara regina. Dopo il successo dello scorso anno, l’organizzazione rilancia: sette droni, nove camera runners, quattro postazioni fisse e una cabina di commento.

«Il Giir è una dichiarazione d’amore per la montagna», dice Elide Codega, sindaca di Premana. «Ogni anno aggiungiamo qualcosa. Quest’anno, grazie anche alla Fidal, ristrutturiamo il nostro palazzetto e diamo spazio all’atletica indoor. È qui che nascono i campioni di domani».

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14 luglio 2025 (modifica il 14 luglio 2025 | 19:55)

14 luglio 2025 (modifica il 14 luglio 2025 | 19:55)

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