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Il festival di Santarcangelo di Romagna declassato: «Non ci adegueremo e resisteremo»

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«Invitiamo il direttore generale dello spettacolo del ministero della Cultura, Marco Lepre, qui a Santarcangelo. Venga di persona a fare le sue valutazioni e motivarle in un incontro pubblico». 

Dopo le polemiche degli scorsi giorni sul declassamento della manifestazione dedicata al teatro in partenza nel comune romagnolo arrivano le dichiarazioni (forti) del direttore artistico, il drammaturgo polacco Tomasz Kirenczuk, del presidente della fondazione «Santarcangelo dei Teatri» Giovanni Boccia Artieri, e del sindaco Filippo Sacchetti. 

L’occasione è stata quella della tradizionale conferenza stampa di presentazione della kermesse in partenza venerdì 4 luglio. In coro hanno invitato il direttore generale Lepre in paese: è la persona che presiede la commissione che ha dimezzato il punteggio del festival nella graduatoria da 28 a 14 punti con ripercussioni che si tradurranno in una sostanziale riduzione dei finanziamenti statali. 

«Non ci adegueremo e resisteremo – ha detto il sindaco Sacchetti – andremo ancora avanti». Parole pronunciate – si intuisce perché l’attacco non è stato diretto – contro il pensiero espresso dalla deputata di Fratelli D’Italia Beatriz Colombo. 

«Le performance del festival evocano cadaveri come dottrine dei governi di destra, vi si celebra la decostruzione del mito della famiglia bianca e cattolica. Messaggi divisivi che non possono essere finanziati con risorse pubbliche». 

Il direttore del festival Tomasz Kirenczuk si è presentato con una maglietta con una stampa che riporta i punteggi nuovi ottenuti dal festival. «Il ministero si è declassato dal ruolo di istituzione chiamata a tutelare la diversità culturale. Non c’è più spazio per la molteplicità dei linguaggi e per la sperimentazione. Senza rischio e pluralità la cultura si svuota del suo significato più profondo. Ciò che sta succedendo in Italia purtroppo è simile a quello che accadeva in un periodo buio della storia polacca sotto il potere del partito «Diritto e Giustizia». 

02 luglio 2025

© RIPRODUZIONE RISERVATA

02 luglio 2025

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