
Per Diego Salvadori è stato il momento del silenzio. Il consigliere di Fratelli d’Italia, dopo la bufera politica provocata dal suo post sui social, scioglierà oggi, 25 giugno, le riserve sulle dimissioni in una conferenza stampa in Comune insieme al sindaco Claudio Corrarati.
La riserva sulle dimissioni
Spetta solo al diretto interessato la scelta di rinunciare alla carica. Oppure far capire che le scuse sono sufficienti, restare al suo posto e resistere alle critiche bipartisan di opposizioni, alleati della coalizione di centrodestra e, forse, anche di molti esponenti del suo partito. In FdI sanno bene che su certi temi non si può più transigere, tantomeno offrire il fianco agli avversari proprio ora che il partito è una forza trainante delle maggioranze di Provincia e Comune.
La posizione di Kompatscher
Per non lasciar morire il dibattito, è però lo stesso presidente Arno Kompatscher a parlare e tornare sul tema, rispondendo durante una conferenza stampa sulla sua presenza o meno al Pride di sabato, il primo a Bolzano. «Non ci sarò, ma solo perché sono impegnato altrove. Tutto il supporto che potevamo dare come istituzione lo abbiamo dato, al netto delle divergenze ideologiche con alcune forze della maggioranza in giunta. Il patrocinio non ci è stato chiesto ma la mia posizione è nota. Per questo trovo gravissimo quanto accaduto nei giorni scorsi». Da qui l’annuncio: «Su questo ho intenzione di confrontarmi con il vicepresidente Marco Galateo, affinché episodi simili non si ripetano mai più. Un incontro che al momento è stato rinviato solo per ragioni d’agenda».
Opinioni divergenti
Il presidente lascia quindi intendere che il caso non si chiude qui, con riflessi politici anche in Provincia. «Condividiamo l’idea di una società liberale che non discrimina, come ribadito più volte anche dai colleghi di giunta. Galateo ha però espresso delle difficoltà sul come si lavora per raggiungere questo obiettivo. Credo sia inutile voler nascondere la nostra divergenza di opinioni sul tema». Il vicepresidente della Provincia però è tranquillo e ribadisce che i confronti con Kompatscher «sono sempre molto proficui. Nonostante l’accaduto, sono certo che lavoreremo bene anche in futuro, perché i valori di fondo sono condivisi». Di diverso avviso il senatore del Pd Luigi Spagnolli: «Con una spericolata manovra Galateo cerca di far passare Diego Salvadori per la vittima, invece di riconoscere l’errore e la gravità del post. Attacca la sinistra per far dimenticare l’episodio». Così il vicepresidente del Gruppo per le Autonomie, che prova a spiegare, oltre la citazione infelice, l’inesattezza del post di Salvadori: «La bandiera arcobaleno non è il simbolo di una parte contro un’altra, ma di inclusione e rispetto verso persone che per secoli sono state perseguitate, umiliate, uccise. L’idea di una dittatura del pensiero unico arcobaleno è quindi una narrazione vittimista e profondamente distorta».
Le critiche anche dal centrodestra
Dall’altra parte, è sorpreso anche chi invece milita nel centrodestra da tanti anni. Giorgio Holzmann, una vita politica a tutti i livelli sia a Bolzano, sia nel centrodestra di governo, dall’Msi ad Alleanza Nazionale fino al passaggio in Fratelli d’Italia e ora di nuovo in Forza Italia. «Anche il sindaco gli ha chiesto le dimissioni — sottolinea — ma Salvadori ha formalmente la possibilità di resistere. Nessuna legge lo obbliga». Holzmann non si capacita però di quanto accaduto, anche in base alla storia politica di Salvadori. Solleva però una questione: «Il personale politico dovrebbe essere più attento alla comunicazione».
25 giugno 2025
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