
Ad Albert Einstein — autore dell’equazione più famosa di sempre, E = mc2 —, si deve la Teoria della Relatività, formulata prima nella versione ristretta (1905) e poi in quella generale (1916), che ha profondamente modificato quella galileiana e ha cambiato il concetto di Spazio-Tempo per tutti. Per tutti, ma non per me. Sono onesto, non l’ho mai capita. Per questo ho seguito volentieri la programmazione di Focus (canale 35 Dtt) dedicata alla figura del grande fisico.
Avevo anche visto il film di Christopher Nolan «Oppenheimer» dove c’è un breve colloquio tra J. Robert Oppenheimer ed Albert Einstein post-lancio della bomba atomica, nel 1947, presso la United States Atomic Energy Commission. Però qualcosa di più sulla relatività l’ho capito, grazie a una frase carpita a Einstein che qui riporto: «Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido».
Per non passare il resto della mia vita a sentirmi come un pesce che tenta di arrampicarsi su un albero, ho seguito il documentario di B. Krueger «Einstein–Il supercervello». È successo questo: dopo la morte e la cremazione di Albert Einstein, il 18 aprile 1955, il suo cervello, sezionato e conservato dal patologo Thomas Harvey, cominciò un rocambolesco viaggio di 52 anni che si sarebbe concluso solo nel 2013. Harvey contattò diversi neurologi in tutto il Paese, ai quali offrì di esaminare il cervello di Einstein, ma incredibilmente nessuno accettò. La maggior parte di loro pensò che Harvey fosse uno squilibrato o che si trattasse di una specie di scherzo.
Non è detto che studiare il cervello di un genio contribuisca a farti diventare un genio. E anche questo è un esempio di relatività. Anche perché al grande scienziato è attribuita questa frase che trovo perfetta: «Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, riguardo l’universo ho ancora dei dubbi». A proposito, come un pesce che si arrampica, ho seguito anche il doc «Come funziona l’Universo», ricerche di frontiera sulla fisica quantistica a partire dalle osservazioni di Einstein. Un atto di buona volontà.
17 aprile 2025
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