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«Il cavallo e la torre» di Marco Damilano: giudizi e pregiudizi

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«Giudizio» era la parola talismano con cui Marco Damilano ha aperto la sua puntata di martedì de «Il cavallo e la torre» per presentare il libro di Rosy Bindi Una sanità uguale per tutti (Solferino). A venticinque anni dalla riforma che porta il suo nome, l’autrice ha affrontato un viaggio all’interno del servizio sanitario nazionale: la nostra salute è un bene da tutelare ma oggi questo diritto sancito dalla Costituzione è a rischio. Rosy Bindi vorrebbe una sanità basata ancora sull’equità, sulla solidarietà e sulla trasparenza.

Giudizio è una parola difficile, complessa ma esprime un concetto molto importante per la nostra vita sociale: senza affidarsi ai giudizi è impossibile conoscere la realtà, senza coltivare i giudizi si finisce nelle spire dei pregiudizi, di cui tutti viviamo.

E allora? Allora sono perennemente in pena per Marco Damilano, per la sua breve e quotidiana trasmissione su Rai3. Il fatto è che non ho capito se la sua permanenza nei palinsesti del fu servizio pubblico sia frutto di un giudizio o di una dimenticanza.

Cerco di spiegarmi: quando in Viale Mazzini esistevano le direzioni di rete, una delle tre veniva lasciata alla minoranza. Da quando le direzioni che contano sono quelle delle aree produttive (Approfondimento, Prime Time, Day-Time, Intrattenimento, Coordinamento Generi e Risorse Umane…) esiste un controllo trasversale che lascia all’opposizione solo piccoli anfratti, chiunque salga al governo.

La domanda è: Marco Damilano continua a occupare quell’esiguo spazio perché si sono dimenticati di lui (va in onda quando c’è la sfida all’O.K. Corral fra Gerry Scotti e Stefano De Martino) oppure gli hanno riservato quell’esiguo spazio proprio per lavarsi la coscienza con l’opposizione?

Difficile trovare una risposta: se prevale il pregiudizio, significa che Damilano può dire grazie alla trascuratezza di qualche funzionario (e non vorrei con questa nota avergli causato un danno); se, invece, prevale il giudizio, è lì non per caso.

P.S. Ogni sera, Damilano ricorda che il cooperante Alberto Trentini è tenuto prigioniero in Venezuela. Stiamo facendo qualcosa per lui?

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11 settembre 2025

11 settembre 2025

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