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Il cane non è fatto per la folla: gli errori da non fare con lui se si vive in città

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Capita sempre più spesso di vedere cani presenti a eventi, ristoranti o persino discoteche. I loro proprietari li portano con sé per non lasciarli soli o per condividere esperienze, ma non sempre questo è un bene per l’animale. Rumori, folla, luci, odori e stimoli continui possono essere fonte di grande stress. Insieme alla dottoressa Zita Talamonti, veterinaria comportamentalista, proviamo a capire se e quando è opportuno portare il proprio cane in contesti affollati e come riconoscere i segnali di disagio.

Il cane non è fatto per la folla

«Per fortuna oggi vedo sempre meno cani portati in luoghi molto rumorosi e affollati» spiega la dottoressa  Talamonti. «Rimane però diffusa l’idea di poterli portare, ad esempio, alle competizioni sportive, solo perché si svolgono all’aperto. Ma non è la stessa cosa che portarli a fare una passeggiata tranquilla nel parco: in contesti pieni di persone e stimoli che non comprendono o non gradiscono, i cani possono provare grande disagio».

Ascoltare i bisogni del cane

Ogni cane ha un diverso livello di adattabilità. «Bisogna ascoltare l’animale – spiega la veterinaria – e capire fino a dove possiamo spingerci. Ci sono cani che si adattano di più a certi ambienti e altri che non riescono a gestirli. Forzare un cane a vivere esperienze che lo stressano non ha senso: il nostro compito è proteggerlo, non esporlo a situazioni che lo spaventano».

Tenere conto delle sue paure 

«Mi è capitato recentemente di visitare un cane arrivato dal Sud, che aveva trascorso i primi sei mesi di vita in canile» racconta la dottoressa. «Era completamente estraneo al contesto urbano. I nuovi proprietari, molto carini e premurosi, vivono a Milano e pensavano che fosse semplice far adattare il cane alle uscite mondane o all’aperitivo ai Navigli. Ma il cane, che si spaventa per una saracinesca che si abbassa o per un monopattino che passa, non potrà mai essere felice in un ambiente del genere — almeno non subito. Forse, con il tempo e un percorso graduale, ci si potrà arrivare. Ma serve pazienza e, soprattutto, ascolto».

Ripensare le uscite col cane

«Tendenzialmente i cani — che siano da caccia o da pastore — amano stare nella natura. Hanno bisogno di vivere con le zampe per terra, di muoversi in spazi aperti, di esplorare» spiega Talamonti. «Dobbiamo imparare a ripensare alle nostre uscite in funzione del cane e non costringerlo a seguire la nostra vita. Solo così possiamo garantirgli benessere e serenità».

3 novembre 2025 ( modifica il 3 novembre 2025 | 09:49)

3 novembre 2025 ( modifica il 3 novembre 2025 | 09:49)

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