
Finalmente il Barcellona torna a giocare in casa: riaprono infatti le porte del Camp Nou, a distanza di due anni e mezzo dall’ultima partita disputata in uno degli stadi più iconici del mondo. Al Camp Nou, ormai ribattezzato Spotify Camp Nou per la corposa sponsorizzazione da 430 milioni fino al 2030, appuntamento per sabato alle ore 16.15 contro l’Athletic Bilbao.
«Tornemo a casa», l’annuncio ufficiale del Barça sui suoi canali social, anche se in realtà manca ancora molto perché il nuovo impianto sia completato.
Intanto la capienza per ora è limitata a 45.401 spettatori: biglietti già andati tutti esauriti per la sfida di sabato, ma gli occhi dei presenti non potranno non posarsi sulle gru e le impalcature ancora presenti, dopo 909 giorni di cantiere e svariati problemi sia a livello lavorativo che sanitario.
Ai tifosi dell’Athletic Bilbao non è stato concesso neanche un biglietto. Qualcuno ci vede una mezza ritorsione verso un club, quello basco, con cui i rapporti sono sprofondati l’estate scorsa dopo il mancato arrivo in blaugrana di Nico Williams, proprio quando tutto sembrava fatto. Gongola comunque il presidente Joan Laporta, che aveva annunciato di voler riaprire il Camp Nou entro novembre 2025 e in effetti ci è riuscito grazie a una corsa contro il tempo con il Comune. Certo, i soci del club non si aspettavano di dover pagare biglietti a prezzi altissimi, compresi tra i 159 e i 471 euro: «Chiedo a tutti pazienza, sabato sarà un giorno speciale, tutto si sistemerà col tempo», si è raccomandato Laporta, che in estate ha già emesso un bond da 424 milioni per coprire in parte i costi dei lavori, stimati in 1.5 miliardi di euro.
L’ultima al Camp Nou dei blaugrana era stata il 28 maggio del 2023, contro il Maiorca, liquidato 3-0 con le reti di Ansu Fati (doppietta) e Gavi. Ultima partita in casa per due leggende del club come Busquets, Jordi Alba, poi volati all’Inter Miami di Messi e Suarez, allenato da Mascherano, tutti ex giocatori del Barça. Nel frattempo Fati è finito al Monaco continuando ad alternarsi tra campo e infermeria, pure Gavi ha passato più tempo infortunato che in campo: attualmente è ko per l’ennesimo guaio al ginocchio.
C’erano 88.875 spettatori e i fuochi d’artificio per celebrare la vittoria della Liga. In questi due anni e mezzo il Barcellona ha dovuto giocare le sue gare interne in due stadi, molto più piccoli rispetto al Camp Nou: il LLuis Companys, meglio conosciuto come Montjuic dal nome del quartiere dov’era stato costruito per le Olimpiadi del 1992, e il microscopico Estadio Johann Cruijff, utilizzato dalla squadra giovanile e da quella femminile.
Al termine dei lavori, previsto nel 2028, lo Spotify Camp Nou conterà su 105mila posti a sedere.
20 novembre 2025
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