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Ifis-Illimity, l’adesione all’opas arriva al 52,3%: venerdì 27 giugno ultimo giorno per consegnare le azioni

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Cade l’ultimo bastione eretto da Corrado Passera contro l’attacco di Banca Ifis. A un giorno dalla scadenza del periodo di adesione all’opas, il patto di consultazione promosso dal ceo e fondatore che coagulava il 27,2% del capitale della banca specializzata in Npl è stato sciolto «per mutuo consenso», come recita una nota.

I soci «resistenti» erano, oltre allo stesso Passera (0,018%), Alisei Forinvestments (0,986%), Amc Metis (veicolo che fa riferimento al fondo americano Atlas Merchant Capital con in mano il 6,303%), Buenafortuna Capital (0,986%); Fidim (veicolo della famiglia Rovati, al 7,66%), Tensile – Metis Holdings (7,25%) e Tetis (3,95%). A scompaginare l’unione la doppia mossa dell’istituto della famiglia Furstenberg (lo controlla al 50,6% tramite la holding La Scogliera) che il 17 giugno ha alzato la sotto-soglia irrinunciabile per l’offerta dal 45% al 60%, ma soprattutto mercoledì ha deciso di riconoscere un premio in denaro del 5%, pari a 0,1775 euro per ciascun titolo illimity portato in dote all’offerta nel caso il limite di adesione superi il 90% della challenger bank di Passera.

L’analisi di Intermonte

E infatti nella seduta di ieri sono state consegnate 17 milioni di azioni facendo scattare il consenso al 52,33%. Secondo fonti di mercato a portare in dote i loro titoli sarebbero stati Sand Grove Capital Management (fondo britannico di Simon Davies con il 5,04%) e un investitore americano che qualcuno indica nell’ex pattista Tensile – Metis Holdings. Per gli analisti di Intermonte, lo scioglimento del patto di consultazione di Illimity è «una notizia positiva per l’andamento dell’offerta», in quanto «almeno parte dei partecipanti potrà consegnare le proprie quote, aumentando la probabilità di raggiungimento della soglia del 66.67%, con la quale si potrebbe procedere più facilmente con una fusione delle entità».

Gli scenari

In Borsa Ifis ha chiuso a +0,73% (22 euro) mentre Illimity è schizzata del 5,6% a 3,60 euro, abbassando il premio al 2%. Probabilmente qualcuno ha scommesso sul fatto che Ifis salirà oltre il 66% di adesioni, ma sotto il 90%, e quindi sarà necessaria un’ulteriore operazione per portare a termine l’ops con uno squeeze out o un’opa residuale che eroghi un ulteriore premio, deciso però da Consob. Nel caso Ifis raggiunga una quota di capitale compresa tra il 60% e il 66%, la banca deciderà se accettare l’esito dell’offerta e tenere o meno le azioni, ma con i due terzi del capitale potrà comunque convocare l’assemblea straordinaria per proporre il delisting di Illimity.

Unipol e le ex popolari

Ieri il risiko bancario ha registrato movimenti anche ad altre latitudini: Unipol ha infatti aderito all’offerta pubblica di scambio promossa da Bper su Banca Popolare di Sondrio. Il big assicurativo possiede oltre il 19% di entrambe le ex popolari e per questo motivo ha ricevuto parere positivo all’operazione dal comitato parti correlate. Advisor sono stati Bnp Paribas e lo Studio Cappelli Riolo Calderaro Crisostomo Del Din & Partners. Il cda di Unipol ha confermato così «la propria condivisione dei razionali strategici e industriali dell’operazione e riscontrando gli effetti positivi per la stessa Unipol, nella sua posizione di azionista sia di Bper che di Popolare di Sondrio, in termini di convenienza economico-finanziaria, di capacità di generazione di valore e di sostenibilità degli impatti sul capitale regolamentare». Unipol per altro ha strutturato un contratto di vendita a termine sul 5% di Bper che gli consentirà di mantenere una partecipazione del 20% nella banca risultante dalla fusione.

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27 giugno 2025

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