
Da anni la destra sudtirolese si contende i posti in prima fila agli eventi della FPÖ (Freiheitliche Partei Österreichs), il partito di estrema destra che fu prima Joerg Haider, poi di Hans Christian Strache e che ora è guidato da Herbert Kickl. In teoria il partito gemello in Alto Adige sarebbero i Freiheitlichen di Ulli Mair, ma quel filo si è rotto da tempo. Durante la pandemia Kickl ha cavalcato il movimento no vax e ha stretto solidi legami con il tribuno di Caldaro, Jürgen Wirth Anderlan che stava già pianificando il suo ingresso in politica (poi effettivamente compiuto, e con successo, alle provinciali del 2023). Kickl gli fece anche un appello al voto prima delle provinciali ma ora anche quel rapporto sembra essersi interrotto. Le sparate di Anderlan sono state talmente grosse da mettere in imbarazzo anche uno come Kickl che si firma Volkskanzler, il cancelliere del popolo, lo stesso titolo che usava Adolf Hitler.
I sudtirolesi al congresso dell’estrema destra
Adesso al fianco del leader dell’estrema destra austriaca – che alle ultime elezioni è stata il primo partito con il 29,2% e alle prossime potrebbe anche salire al governo – ci sono stabilmente Sven Knoll e Gudrun Kofler, la sempre sorridente nipotina di Eva Klotz da due anni consigliera dei Freiheitlichen all’assemblea del Land Tirolo. È lei che ha portato la Süd-Tiroler Freiheit, il partito fondato da Eva Klotz, nell’orbita di Kickl. E così quando il Volkskanzler è arrivato in Tirolo per il congresso del partito, è scattata la foto con lo striscione «Südtirol ist nicht Italien» (Il Sudtirolo non è Italia). Una delle tante provocazioni tipiche di Sven Knoll, solo che questa volta dietro lo striscione c’è uno che tra qualche mese potrebbe diventare cancelliere.
La protesta secessionista
Il tutto proprio nei giorni in cui si è scatenata l’ultima polemica etnica sull’Alto Adige: sabato mattina, al confine del Brennero, alcuni esponenti della Süd-Tiroler Freiheit hanno ricoperto il cippo di frontiera con una bandiera austriaca listata a lutto ed esposto, sul prato adiacente, uno striscione con la scritta: «105 anni di occupazione coloniale italiana sono abbastanza. Libertà e unità da Kufstein a Borghetto. Autodeterminazione e unità per il Tirolo».
14 ottobre 2025
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