
I «bazooka» Rcd sono già pronti per neutralizzare i droni che dovessero apparire all’orizzonte del Cupolone. E gli stessi intercettori dell’Aeronautica militare saranno in pre-allerta sabato prossimo per assicurare protezione aerea durante i funerali di papa Francesco in piazza San Pietro. La tecnologia più avanzata unita ai controlli a terra — e ai sistemi informatici e di jamming per disturbare frequenze e comunicazioni telefoniche a rischio — in modo che l’ultimo saluto al Pontefice scomparso lunedì mattina avvenga nella massima sicurezza.
Per i circa 200 mila fedeli che saranno presenti alla cerimonia, preceduti da altre centinaia di migliaia di persone che da questa mattina a venerdì sera si recheranno in Basilica per rendere omaggio al feretro di Francesco, e per le oltre 170 delegazioni di governi stranieri che arriveranno nella Capitale nelle prossime ore. A cominciare da quella che seguirà il presidente americano Donald Trump e la first lady Melania, che una settimana dopo il suo vice JD Vance — l’ultimo rappresentante istituzionale ad aver incontrato il Papa prima della sua morte — dovrebbe alloggiare sempre a Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore Usa, con conseguente blocco stradale del quartiere Parioli per motivi di sicurezza. E naturalmente per le personalità italiane, a partire dal presidente Sergio Mattarella e dalla premier Giorgia Meloni.
Le misure di vigilanza sono state messe a punto martedì sera nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e poi da quello provinciale con il prefetto Lamberto Giannini. Ribadita la no fly zone su tutta Roma, con particolare attenzione a droni e piccoli velivoli. Già in azione unità antiterrorismo e antisabotaggio. «Per il 25 Aprile ci sono manifestazioni per la Festa della Liberazione che erano già previste e sono state confermate. Non ci sono motivi per preoccuparci per la cosa in sé, certo è che aggiungono un impegno in più che affronteremo», sottolinea il responsabile del Viminale, in riferimento agli eventi di venerdì: l’ultimo giorno di esposizione del feretro di papa Francesco a San Pietro, ma anche i due cortei dell’Anpi fra Garbatella, Ostiense e Porta San Paolo, la deposizione di una corona alla Piramide da parte della Comunità ebraica nella prima mattinata, senza contare le iniziative dei movimenti di estrema destra.
A San Pietro ci saranno ogni giorno oltre 2 mila appartenenti alle forze dell’ordine fino al termine del conclave che dovrebbe cominciare il 5 maggio per concludersi, secondo le aspettative entro quella settimana, con l’elezione del nuovo Papa. Se dovesse essere italiano, il sistema di sicurezza dovrà tararsi sull’arrivo di ulteriori decine di migliaia di fedeli da ogni Regione. Ma questo è un discorso che sarà affrontato la settimana prossima. Intanto l’area della Città del Vaticano sarà sempre più blindata con l’avvicinarsi dei funerali di Bergoglio. Già martedì sono stati rimossi tutti i veicoli in sosta nella «zona rossa» compresa fra piazza Risorgimento, Porta Angelica, Porta Cavalleggeri, via delle Mura Vaticane e via della Conciliazione, con il Lungotevere che potrebbe essere lasciato aperto per evitare il blocco totale della circolazione verso i quartieri di Roma sud.
Oltre 400 vigili urbani al giorno saranno impegnati per la viabilità non soltanto nei dintorni di San Pietro, ma anche per gestire il passaggio dei cortei delle numerose delegazioni straniere, tutte comunque con scorta e staffette, ma alcune — come quelle americana e britannica, con la presenza del Principe William, e lo stesso premier Keir Starmer, e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen — particolarmente protette anche dai reparti speciali. Già ieri gli elicotteri di polizia e carabinieri hanno effettuato ripetuti sorvoli. E siamo solo all’inizio.
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22 aprile 2025
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