L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in un film «non aiuta né penalizza» le possibilità di conquistare una nomination agli Oscar. Con tre righe in corsivo, inserite all’interno di una serie di nuove regole per la prossima edizione dei premi, l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha di fatto stabilito che i film realizzati con l’aiuto dell’AI potranno vincere l’Oscar, questione ampiamente dibattuta quest’anno, dopo la vittoria di Adrien Brody come miglior attore per «The Brutalist», nonché una delle maggiori problematiche al centro degli scioperi che hanno paralizzato Hollywood nel 2023.
«In relazione all’Intelligenza Artificiale Generativa e ad altri strumenti digitali usati nel realizzare un film, questi strumenti non aiutano né penalizzano le possibilità di conquistare una nomination — recita il nuovo regolamento dell’ente organizzatore degli Oscar —. L’Academy valuterà il risultato, tenendo in considerazione il grado di coinvolgimento umano all’interno del processo creativo, nello scegliere quale film premiare».
Il contributo artistico delle persone avrà dunque un peso nel ponderare le candidature, ma questa nuova dicitura, introdotta «su raccomandazione del Consiglio di Scienza e Tecnologia dell’Academy», fa sì che l’accesso ai premi non venga precluso alle pellicole realizzate con l’apporto dell’AI, senza chiarire in che misura la si possa utilizzare.
Il tema aveva acceso forti polemiche a marzo, coinvolgendo sia «The Brutalist», di Brady Corbet, sia « Emilia Pérez» di Jacques Audiard, due dei film di punta dell’ultima edizione degli Oscar: in entrambi i casi un software di AI, Respeecher, è stato usato per «sistemare» alcuni dialoghi. In «The Brutalist» l’intervento ha riguardato proprio le voci dei protagonisti, Adrien Brody e Felicity Jones, di madrelingua inglese, per perfezionare la loro pronuncia in ungherese.
Stesso strumento è stato usato sulla voce di Karla SofÃa Gascón, protagonista del musical «Emilia Pérez». Ma se in questo secondo caso ben altro scandalo (quello per i suoi tweet discriminatori, riemersi dal passato) le è costato la vittoria agli Oscar, Brody è stato invece premiato come miglior attore, sollevando uno sciame di proteste che mettevano in discussione l’autenticità e il merito della sua interpretazione così «aggiustata».
La nuova regola, da un lato, mette al riparo l’Academy da questo genere di polemiche (e anche dai possibili risvolti legali), ma dall’altro appare come uno smacco per i sindacati, cui fanno riferimento tanti sceneggiatori e autori, preoccupati che l’Intelligenza Artificiale possa sostituire il loro lavoro, nonché attori e attrici che temono di vedere la propria immagine o la propria voce usati senza il loro pieno controllo.
Le linee guida che sono state approvate per la 98esima edizione degli Oscar si addentrano anche su altri fronti: fra le varie cose, i registi rifugiati o richiedenti asilo potranno essere candidati per il Miglior film internazionale, sarà introdotta la categoria del Miglior Casting e, prima di tutto, gli elettori dovranno guardare tutti i film in lizza per una certa categoria, per poter prendere parte alla votazione finale. Una regola che, sorprendentemente, finora non era obbligatoria, ma su cui resta difficile supervisionare.
22 aprile 2025
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