
La «Stalla Italia» ha raggiunto un giro di affari di 55 miliardi di euro, con il valore delle produzioni zootecniche che nel giro degli ultimi cinque anni è aumentato del 41%.
È uno degli spunti scaturiti dall’incontro organizzato da Coldiretti alla 97esima Fiera Agricola Zootecnica Italiana di Montichiari inaugurata il 24 ottobre alla presenza del ministro della Sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, e da Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia. «È la seconda volta che partecipo a questo straordinario evento, uno dei principali appuntamenti per la valorizzazione del settore enogastronomico italiano, che rappresenta reddito, ricchezza e cultura — ha detto il ministro — . Quest’anno tocchiamo il record per l’export di agrifood, i dazi devono spaventarci meno di quanto non ritenga la percezione più diffusa. Siamo ottimisti e crediamo che i nostri prodotti saranno resilienti a fenomeni di questa natura».
Dati alla mano, l’allevamento italiano, dal campo alla tavola, oggi dà lavoro a circa 800mila addetti. Le aziende agricole con allevamento sono oltre 200mila, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Un settore che sta calamitando anche l’interesse dei giovani, con oltre 20mila allevatori under 40. «Un rilancio autentico della zootecnia— ha detto il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini — non può prescindere da uno stop alle campagne ideologiche che demonizzano la carne, un alimento centrale della dieta mediterranea e simbolo della sostenibilità dei nostri allevamenti».
Durante la giornata Confagricoltura ha invece posto l’attenzione alla nuova Pac, col presidente Giovanni Garbelli che ha detto: «A livello europeo c’è tanto da lavorare, bisogna aprire un nuovo e forte dibattito sulla Pac e per questo mi aspetto una primavera di proteste, azioni forti per dire no a una penalizzazione così grande di budget. Ci sono anche segnali in controtendenza, come il fatto che si inizia a parlare di biocarburanti, di usare l’agricoltura per rendere più resiliente l’industria, di un riequilibrio tecnologico che potrebbe rendere più forte il nostro modello agricolo. Viviamo una fase di dialogo importante, ma la battaglia che stiamo combattendo sta dando dei risultati».
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24 ottobre 2025
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