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I cannibali delle colonnine per auto elettriche: boom di furti di rame, in due mesi assaltate oltre 200 stazioni

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Le colonnine per ricaricare le auto elettriche fanno particolarmente gola ai ladri. Il motivo? Non è certo la loro principale funzione, bensì ciò che contengono: il rame. Le stazioni ad alta potenza sono quelle che vanno per la maggiore, visto che il quantitativo di rame al loro interno può superare i sette chili.

Quanto di guadagna

Il guadagno è considerevole se si assume che un chilo di rame viene rivenduto a una media di dieci euro. Addirittura, secondo alcune aziende proprietarie dell’infrastruttura di ricarica, dietro tutti questi furti potrebbe esserci anche la criminalità organizzata.

Fenomeno crescente

Insomma, il fenomeno è crescente, diffuso in Italia ma localizzato principalmente nella provincia di Roma, e la Polizia di Stato sta compiendo diverse operazioni per porvi fine. «La Pubblica sicurezza ha prontamente acceso un faro sulla vicenda e gli operatori della ricarica si sono messi a disposizione per fornire il massimo supporto attraverso una condivisione di informazioni estremamente proficua», spiega il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, sottolineando che «come associazione noi abbiamo dato vita a una task force dedicata alla questione, per monitorare la situazione. Bisogna potenziare l’utilizzo a tappeto di telecamere, anche con riconoscimento automatico della targa».

16 aprile 2025 (modifica il 16 aprile 2025 | 16:21)

16 aprile 2025 (modifica il 16 aprile 2025 | 16:21)

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