
Steven passeggiava nella campagna vicina a casa, pochi giorni fa, quando ha scorto tra i cespugli una testa con due occhi neri e un muso allungato: un canguro, anzi, per la precisione un wallaby, ovvero un esemplare più piccolo di una delle circa 60 specie della famiglia dei macropodidi. Niente di strano se non fosse che il signor Steven Ellis non era in Australia, bensì nelle verdi terre del Suffolk, Inghilterra. L’avvistamento di un piccolo marsupiale Genus Notamacropus a Ilketshall St Andrew, circa 190 chilometri a Nordest di Londra, ha riportato di attualità la leggenda dei canguri di Sua Maestà .
«Nessuno mi avrebbe creduto»Â
 Avvistati anche nel Nottinghamshire e diffusi nell’isola da oltre ottant’anni, i wallaby della Gran Bretagna sono una realtà documentata ma poco nota. Tanto che Steven ha raccontato al quotidiano britannico The Guardian (qui l’articolo ): «Pensavo che nessuno mi avrebbe creduto quando ho raccontato del mio incontro ravvicinato con un canguro. All’inizio, visto da lontano, credevo fosse un piccolo cervo (ne abbiamo abbastanza qui nella zona), poi ho capito che cos’era e il mio primo pensiero è stato: a chi telefono per dire che ci sono i canguri?».Â
Le telefonate alla polizia: «Correte!»Â
Il giorno dopo, la polizia del Suffolk ha ricevuto una telefonata di un altro avvistamento avvenuto una decina di chilometri più in là del rendez vous di Steven: «Correte !». C’era un wallaby che attraversava la strada vicino al villaggio di Wissett, al confine con il Norfolk. I bobbies della regione hanno diramato un annuncio chiedendo ai cittadini di segnalare eventuali altri avvistamenti. Negli ultimi 5 anni gli incontri ravvicinati con i marsupiali insediatisi nella campagna inglese si sono moltiplicati, segno che il numero dei componenti dei branchi aumenta. Ma come sono arrivati fin qui dall’Australia?Â
I primi arrivarono a Londra con Cook
Si tratta dei discendenti di animali trasferiti negli zoo o in collezioni private britanniche fin dall’inizio degli Anni Quaranta. In Scozia sono così diffusi che hanno trovato il loro habitat naturale sull’isola di Inchconnachan, oggi nota come Wallaby Island, dove sono censiti 41 esemplari: si tratta dei pronipoti dei wallabies importati poco dopo la fine della II Guerra Mondiale da Lady Arran Colquhoun per la sua fattoria privata. Anche su un’altra isola britannica, l’Isola di Man, i cugini dei grandi canguri australi – in questo caso i wallabies dal collo rosso, Notamacropus rufogriseus – si sono adattati al clima con una stupefacente dimostrazione di resilienza: qui sono arrivati al numero di 1740, tutti parenti dei wallabies fuggiti da uno zoo locale tra gli anni ‘60 e ’70. Vivono in un’area di terre umide vicino a Ballaugh Curraghs.Â
Ma la prima comparsa dei canguri nelle terre del Regno Unito è molto più antica: risale a poco dopo il primo viaggio di James Cook nel Pacifico (1768-1771) a bordo del vascello HNS Endeavour, quando l’esploratore scopri gli strani animali poi documentati in un famoso quadro di George Stubbs oggi conservato alla National Maritime Collection di Greenwich. Cook ne portò in seguito alcuni esemplari a Londra: Giorgio III li fece sistemare nel parco reale di Kew Gardens. E nella vecchia Europa fu subito canguro-mania: tanti li volevano nei propri parchi privati.Â
Una coppia fu donata a Napoleone
Perfino Napoleone Bonaparte ne ottenne due esemplari nell’ottobre 1802. A Napoli, come ha ricordato Carlo Knight sul Corriere del Mezzogiorno, ne arrivarono una ventina, che per volere di Ferdinando I trovarono dimora nel parco della Floridiana. Non c’è solo la Gran Bretagna, comunque, tra le odierne patrie alternative di questi canguri di mezza taglia. In Irlanda, sull’isola di Lambay, a circa 3 miglia da Dublino, una colonia di red nacked wallabies originari della Tasmania si è adattata ai freddi inverni locali. Ne ha scritto pochi mesi fa Colleen Connolly sulla rivista dello Smithsonian Institute, spiegando che negli anni la sottospecie locale ha sviluppato una pelliccia più folta di quella dei cugini australiani.Â
Quel wallaby al cimitero di Londra
Una decina di anni fa un mini canguro venne avvistato perfino alla periferia della capitale, nel cimitero di London Highgate. E soltanto tra il 2008 e il 2018, alla vigilia del lockdown, gli avvistamenti documentati nelle campagne del Regno Unito erano stati 95. Non tutti questi animali, però, sopravvivono al clima rigido: pare ormai estinta una colonia di marsupiali che era stata studiata nel Derbyshire fin dall’inizio del Terzo Millennio, nell’area del Peak District. Ma non è detto che prima o poi anche Re Carlo non si decida a stabilire una qualche forma di assistenza per i wallabies britannici. D’altronde l’immagine di King Charles III è indissolubilmente legata a quella di un canguro sul dollaro d’argento coniato dall’Australia dopo la sua investitura.
19 agosto 2025
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