«Devastato» per aver investito una marmotta (il circuito di Montreal è all’interno di un parco), Lewis Hamilton ha concluso sesto il Gp del Canada. A frenarlo anche i danni provocati dall’impatto con l’animale. «C’era un buco nel fondo della macchina». «Ma penso che se tutto fosse andato bene al massimo avrei potuto chiudere quarto».
Il sette volte campione del mondo ne ha di messaggi e sembrano indirizzati soprattutto all’interno di Maranello dove l’adattamento è stato molto più complicato del previsto. Invoca sviluppi tecnici e cambiamenti nell’organizzazione: «Altri li portano, noi non so perché non lo facciamo. So che uno arriverà presto, almeno spero». Parole che vanno in direzione opposta rispetto a quelle del team principal Fred Vasseur, secondo il quale le evoluzioni non sono il problema principale.
Il boss francese ha sottolineato «troppi errori» dei piloti fra prove libere, qualifiche e gara. Hamilton allarga la questione e le sue parole rischiano di avere un peso enorme in una fase già caotica all’interno della Scuderia, alimenta misteri in un momento in cui sarebbe necessaria la chiarezza: «Ci sono tante cose che vorrei raccontarvi per farvi capire meglio, ma non posso. Si tratta di cose successe quest’anno, problemi che abbiamo avuto, situazioni interne al team. Ma il mio obiettivo è influenzare positivamente questi cambiamenti, in modo che possano portare a un successo a lungo termine, perché ce n’è davvero bisogno».
Lewis vuole essere ascoltato, incidere sui cambiamenti, parla da leader: «Il mio obiettivo è cercare di influenzare questi cambiamenti in modo positivo. Dobbiamo fare in modo di avere una grande macchina l’anno prossimo, quindi non sprechiamo troppo tempo su questa (la SF-25 ndr). Dobbiamo costruire le basi perché siamo fuori dalla lotta per il Mondiale».
16 giugno 2025 ( modifica il 16 giugno 2025 | 00:58)
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