Frenano utili e ricavi 2024, come tutto il settore del lusso, ma non gli investimenti della Giorgio Armani. I ricavi netti consolidati, secondo quanto annunciato, sono stati pari a 2,3 miliardi (-5% sul 2023) mentre il margine lordo (ebitda) ha toccato i 398 milioni (-24%).
Margini e investimenti
«Ebit e utile netto ante imposte – dice una nota del gruppo – si attestano rispettivamente a 67 e 74,5 milioni coerentemente con l’andamento dell’ebitda e considerato l’impatto dei numerosi investimenti straordinari effettuati». Nel 2023 l’ebit aveva raggiunto i 215 milioni mentre l’utile netto ante imposte era stato di 224,5 milioni. I dati confermano le anticipazioni del Corriere sui risultati delle due più importanti controllate: la G.A. Operations (Produzione) e Giorgio Armani Retail (negozi). Gli investimenti del gruppo, totalmente autofinanziati, hanno toccato la cifra record di 332 milioni, circa il doppio rispetto all’anno precedente.
Il calo della Cina
In Europa è stato realizzato il 49% dei ricavi consolidati netti, in linea con il 2023; nelle Americhe il 22% mentre il rallentamento del mercato cinese ha determinato una leggera flessione al 19% dell’area Asia-Pacific.
«Non inseguiamo guadagni immediati»
«Nel corso del 2024 – afferma Giorgio Armani – pur essendo ben consapevole del rallentamento del mercato, già avvertito nella seconda metà del 2023, e delle numerose criticità derivanti dal contesto internazionale, ho continuato a operare con lo sguardo rivolto al futuro» con «progetti di grande rilevanza, sia simbolica che concreta, fondamentali per il domani dell’azienda». Nel commentare i risultati il fondatore e leader del gruppo sostiene di essere «convinto che perseguire coerenza e continuità, evitando di inseguire guadagni immediati, rappresenti la migliore strategia per assicurare il successo nel lungo periodo».
2 luglio 2025
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