Le imprese sanno che nel breve termine dovranno operare nell’incertezza, ma questo non le spaventa troppo. Rispetto alle prospettive di crescita del proprio settore e del proprio business, tra gli imprenditori l’ottimismo della volontà prevale sul pessimismo della ragione. Certo, le complessità con cui fare i conti ogni giorni sono molteplici. In particolare, i rischi a cui ritengono di dover fare maggiore attenzione sono legati alla carenza di competenze e lavoratori qualificati, all’instabilità geopolitica, all’aumento dei costi e alla sicurezza digitale. A fare il punto sulle sfide da affrontare e la percezione delle aziende è un’indagine di Deloitte Private, che ha intervistato le aziende italiane vincitrici del «Best managed companies award», il premio per le eccellenze imprenditoriali.
Il programma «In questa ottava edizione abbiamo premiato 72 realtà imprenditoriali eccellenti nel nostro Paese. Nel valutare le loro performance, anche quest’anno abbiamo usato una serie di parametri consolidati nel tempo e caratterizzanti l’Award che è sviluppato da Deloitte Private in 47 paesi con metriche di valutazione univoche», racconta Ernesto Lanzillo, leader di Deloitte Private dell’area Central Mediterranean (Italia, Grecia e Malta). «Quest’anno – aggiunge – abbiamo ampliato lo sguardo su un’ulteriore dimensione, che è quella della sicurezza informatica, elemento su cui le aziende ritengono prioritario agire e che in futuro sarà sempre più cruciale, in considerazione della spinta tecnologica e digitale». Oltre che sulla cybersecurity, la valutazione si è basata su «strategia», «competenze e innovazione», «impegno e cultura aziendale», «governance e misurazione delle performance», «corporate social responsibility» e «internazionalizzazione e filiera».
Dalla manifattura all’energia: i settori coinvolti
Più di metà delle aziende premiate (51%) operano nel settore manifatturiero, seguito dai comparti del commercio (10%), del trasporto e fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (8%) e delle costruzioni (6%). Sono presenti, in minor numero, anche aziende che si occupano di trasporto e magazzinaggio (4%), sanità e assistenza sociale (3%), attività estrattive (3%). Sette imprese su dieci superano i 250 dipendenti, il 29% ne conta tra i 50 e i 249, mentre l’1% ha una forza lavoro fino a 49 unità. Circa tre imprese su cinque sono a gestione familiare e il 44% ha preso parte al programma Elite-Gruppo Euronext. Il 12,5% è partecipato da un fondo di private equity e una su 10 è quotata in Borsa, con il 50% su Egm, il 37,5% su Star e il 12,5% su Exm. Per quel che riguarda la governance, la metà delle best managed companies (51%) si avvale del contributo e dell’esperienza di amministratori indipendenti all’interno del proprio consiglio di amministrazione.
Le conferme e le new entry
«Oltre l’80% delle aziende premiate sono state riconosciute best managed anche nel corso delle precedenti edizioni. In particolare abbiamo nove imprese a cui per il settimo anno consecutivo viene riconosciuta la gestione virtuosa del loro operato e ben cinque realtà sono simbolo di eccellenza imprenditoriale dal 2018, ovvero dal primo anno in cui abbiamo lanciato l’Award in Italia. Ci sono, inoltre, 12 aziende new entry, anch’esse portavoce di un modo eccellente di fare impresa in Italia», sottolinea Andrea Restelli, responsabile Italia del programma Best Managed Companies.
«Per tutte le aziende partecipanti, le peculiarità e le performance sono state valutate attentamente da un gruppo di professionisti Deloitte e da una giuria di esperti, tenendo conto della maturità di partecipazione all’iniziativa da parte delle aziende premiate», prosegue Restelli.
Il 60% delle imprese ha fiducia nel futuro
La giuria è formata da: Marta Testi, ceo di Elite-Gruppo Euronext, Fabio Antoldi, professore ordinario di Strategia Aziendale e di Imprenditorialità presso la Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Renato Goretta, consigliere delegato alla responsabilità sociale d’impresa di Piccola Industria Confindustria. Dalle interviste fatte da Deloitte alle vincitrici risulta che il 60% si dice molto fiducioso rispetto alla possibilità di continuare ad avere successo nei prossimi due anni e nove aziende su dieci prevedono una crescita del fatturato nei prossimi 12 mesi. Per aumentare la produttività, le imprese premiate da Deloitte affermano di investire soprattutto in innovazione (89%), tecnologia (83%) e nel potenziamento della struttura organizzativa (71%). Il 54% appartiene ad almeno una filiera (il 40% solo ad una e il 14% a più di una), mentre un ulteriore 3% sta valutando l’ingresso. Nella maggior parte dei casi si tratta di filiere della meccanica industriale (31%), agro-alimentare e dell’energia (entrambe 18%).
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4 novembre 2025
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