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Gli istituzionali raddoppiano la scommessa sui «digital asset» (tra token, Ai e calcolo quantistico). E anche l’Italia cambia passo

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La finanza istituzionale accelera sulla trasformazione digitale. Secondo il nuovo Digital Assets Outlook 2025 di State Street, la maggior parte degli investitori istituzionali si prepara a raddoppiare la propria esposizione agli asset digitali entro i prossimi tre anni. E non solo: più della metà prevede che fino a un quarto degli investimenti sarà «tokenizzato» (trasformazione di beni e strumenti finanziari in versioni digitali registrate su blockchain) entro il 2030.

Un cambiamento che riguarda da vicino anche l’Italia. «Stiamo assistendo a un importante e strategico cambio di passo – osserva Denis Dollaku, country head di State Street Bank per l’Italia –; quello dei digital asset era un settore percepito fino a qualche tempo fa ancora agli albori, mentre adesso viene considerato da investitori istituzionali e gestori patrimoniali come una leva strategica per innovazione, efficienza e crescita». Dollaku sottolinea inoltre che «l’interesse è particolarmente forte nel campo della tokenizzazione, dove si riconoscono vantaggi concreti in termini di trasparenza, velocità operativa e riduzione dei costi».

Dalla sperimentazione alla strategia

La ricerca, condotta a livello globale tra asset manager e asset owner, mostra come i digital asset abbiano ormai superato la fase di test. Oggi vengono considerati una leva strategica per crescita, efficienza e innovazione. Il primo terreno su cui la tokenizzazione sta prendendo piede è quello dei mercati privati, a partire da private equity e private fixed income: settori tradizionalmente illiquidi, che grazie alla blockchain possono diventare più trasparenti e agili.

Più trasparenza e meno costi

I vantaggi riconosciuti dagli investitori riguardano principalmente la trasparenza (52%), la velocità delle operazioni (39%) e la riduzione dei costi di compliance (32%). Quasi la metà degli intervistati stima che l’automazione e la digitalizzazione dei processi potranno portare risparmi superiori al 40 per cento. Un segnale che il passaggio alla finanza su blockchain non è solo una questione tecnologica, ma anche economica.

Team dedicati e tecnologie emergenti

Il cambiamento si riflette anche nelle strutture interne: il 40% degli investitori ha già creato un team dedicato agli asset digitali, e un terzo ha integrato la blockchain nella propria strategia digitale complessiva. Le nuove tecnologie come intelligenza artificiale generativa e quantum computing (un tipo di calcolo super-veloce basato sui principi della fisica quantistica) vengono viste come acceleratori di questa trasformazione, destinate a incidere ancora più profondamente su modelli e operazioni d’investimento.

Un futuro sempre più digitale, tra token, Ai e calcolo quantistico

Il report di State Street sottolinea infine come la convergenza tra tokenizzazione, intelligenza artificiale e calcolo quantistico stia ridisegnando il futuro della finanza. Gli investitori più innovativi sono già in prima linea nel guidare questa trasformazione, dimostrando che la frontiera digitale non è più una prospettiva lontana, ma una realtà sempre più concreta.

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16 ottobre 2025

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