
Il duello sull’esposizione della bandiera arcobaleno in Provincia, e sulla sensibilizzazione che Palazzo Widmann sta mettendo in campo in occasione del Pride Month, continua alla luce del sole. I due «sfidanti» sono il presidente Arno Kompatscher e il suo vice, il meloniano Marco Galateo. Quest’ultimo aveva fatto sapere apertamente che avrebbe disertato la sala stampa allestita nella sede della Provincia, proprio perché addobbata con la bandiera arcobaleno a sostegno dei diritti delle persone Lgbt. In queste settimane infatti, Galateo non ha più partecipato alle conferenze stampa che tradizionalmente seguono le riunioni della giunta provinciale, e in occasione dell’appuntamento di fine anno con i media per fare il punto sulla scuola ha utilizzato un’altra sala. Fino a giovedì 12 giugno, quando l’assessore si è presentato regolarmente nella sala stampa per presentare il progetto dei Poli Educativi Territoriali. Alle sue spalle, le bandiere dell’Unione Europea, dell’Italia e della Provincia autonoma.
La conferenza «incriminata»
Desta quantomeno curiosità il fatto che la mossa di Galateo sia arrivata in assenza di Kompatscher, nelle stesse ore impegnato a Roma per la riforma dello Statuto d’autonomia. A margine della conferenza poi, la bandiera arcobaleno è tornata al suo posto. «Ho chiesto al mio staff di usare il protocollo del ministero dell’interno per evitare incidenti sulle bandiere, viste le recenti polemiche su fasce tricolori e bandiere, proprio nel giorno in cui il presidente era a palazzo Chigi per il Consiglio dei ministri in occasione del passaggio sullo Statuto di autonomia. Attenendosi al protocollo istituzionale i miei collaboratori hanno esposto le tre bandiere ufficiali»,
spiega Galateo. «Questo – prosegue – non toglie il principio condiviso e dichiarato da tutti in maggioranza di lavorare per contrastare le discriminazioni e di garantire a tutti di esprimere il proprio pensiero o dissenso». E ancora: «Rispetto la decisione del presidente, pur non condividendola, e anche nel mio stesso palazzo, all’entrata è ben visibile a tutti, è presente il banner arcobaleno e non c’è alcun problema per me. Non mi rappresenta, non mi piace, ma rispetto le idee di chi non la pensa come me», conclude Galateo.
L’accordo di coalizione
Sollecitato, Kompatscher aveva risposto così al suo assessore: «La partecipazione al Pride Month corrisponde a un passaggio nel nostro accordo di coalizione che dice che noi attivamente lavoriamo contro qualsiasi forma di discriminazione, anche per quanto riguarda i temi dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale. Così come già l’anno scorso. Viviamo in un mondo dove c’è la libertà di pensiero. Uno trova più utile o meno utile l’esposizione di bandiere, noi lo facciamo perché lo riteniamo importante».
13 giugno 2025 ( modifica il 13 giugno 2025 | 17:17)
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