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Giornata mondiale del coniglio: come tutelare il suo benessere e cosa non fare mai. I consigli di Monica Pais

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Oggi, 27 settembre, si celebra la Giornata mondiale del coniglio. Una giornata organizzata per promuovere la conoscenza di questi teneri animaletti, sempre più presenti nelle famiglie italiane come animali da compagnia, ma spesso poco tutelati.

Sorprendentemente sociali e vivaci, in grado instaurare un legame profondo con il proprio «pet mate», i conigli sono superati nelle case italiane solamente dai cani e dai gatti.

Monica Pais, veterinaria della Clinica Duemari di Oristano e fondatrice della onlus Effetto Palla spiega: «Al di là del fatto che esistano razze più o meno idonee al vivere con gli esseri umani per una loro naturale inclinazione, è bene guardare la convivenza con l’uomo con i loro occhi».

Un contesto famigliare affollato, rumoroso o con animali da compagnia un po’ irruenti, ragiona la veterinaria, «non sarebbe un luogo sereno per il coniglietto domestico, per quanto a noi possa sembrare festoso e accogliente. Anche una casa con arredi di pregio rischia di non essere un posto idoneo perché inevitabilmente il nostro amico avrà la tendenza a rosicchiare. L’amore che proviamo per gli animali deve essere un punto di arrivo, dopo aver fatto valutazioni concrete sul contesto abitativo che possiamo offrire».

Anche toglierli dal loro habitat naturale non è una buona idea. «I selvatici – sottolinea Pais – vanno sempre lasciati dove si trovano, a meno che non siano visibilmente feriti o dispersi. Può capitare di imbattersi in cuccioli che possano sembrare abbandonati da giorni dalla madre ma in realtà non è così. Le mamme si allontanano spesso per alimentarsi o distogliere i predatori eventuali – uomo compreso – e anche solo toccarli significa metterli in grave pericolo, perché potrebbero essere abbandonati in seguito al disturbo ricevuto sul nido».

Giornata mondiale del coniglio: come tutelare il suo benessere

Portarli a casa, fa notare la dottoressa, «non garantisce successo; l’indice di mortalità dei cuccioli allevati artificialmente è infatti altissima. Altro discorso è per i conigli domestici, i quali individuati liberi devono essere soccorsi e recuperati, perché non sopravviverebbero in natura».

Quando si sceglie di adottare un coniglio, è importante prima di tutto conoscerne le necessità e le abitudini per capire come relazionarsi al meglio con questo dolcissimo compagno di vita, che però ha una natura istintiva e selvatica che va rispettata.

Uno studio pubblicato sulla rivista Pnas ha infatti mostrato che la domesticazione ha causato modifiche nel cervello dei conigli, in particolare un aumento dell’11% della corteccia prefrontale – coinvolta nella regolazione delle emozioni – e una diminuzione del 10% dell’amigdala, l’area associata alla paura. 

È importante imparare subito a comprendere i segnali premonitori di una possibile aggressione o quelli che indichino paura, per evitare di compiere gesti che possano spaventarlo. Questo può accadere soprattutto i primi giorni dopo l’adozione, in cui c’è bisogno che l’animale si ambienti: se è a disagio, per esempio, manifesta il suo malessere nascondendosi alla vista dei proprietari. Se questo accade, è meglio che il coniglio resti in un posto tranquillo; è bene evitare di provare a toccarlo per lasciargli il tempo di tranquillizzarsi e interagire spontaneamente con il suo pet mate. 

27 settembre 2025 ( modifica il 27 settembre 2025 | 07:21)

27 settembre 2025 ( modifica il 27 settembre 2025 | 07:21)

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