
La montagna è incantata. Ma anche dolorosa, nostalgica, misteriosa. Sono i distinguibili moti dell’animo, che convivono in «Gigi a Nespello». Il piccolo e intimo documentario diretto da Alberto Valtellina (soltanto 60 minuti, una durata felice) viene presentato oggi (29 aprile) al Trento Film Festival, la celebrata kermesse dedicata al cinema di montagna. Nessuna distinzione di altitudine o latitudine. Tra le catene montuose americane, le Dolomiti e i giganti asiatici, sugli schermi trentini appare pure la Val Serina.
Raccontata dal regista, che accompagna il protagonista e amico Gigi (Brozzoni, noto esperto di vini) a Nespello (frazioncina di Costa Serina, di cui è originaria la sua famiglia) alla ricerca di notizie e testimonianze su un fatto di cronaca nerissima datato 1957. Il dodicenne Giancarlo viene trovato impiccato. Subito si parla di suicidio. Poco dopo la sua morte, il nucleo abitato di Nespello inizia inesorabilmente a svuotarsi.
«Questo lavoro nasce da Gigi. Dalla sua ossessione per quella tragedia, capitata quando lui era un bambino — spiega Valtellina —. Negli anni, Gigi ha sempre mantenuto la convinzione che l’abbandono di Nespello da parte dei suoi abitanti, fosse dipeso proprio da questo terribile avvenimento». Una diaspora, alimentata dal rincorrersi di superstizioni, paure, sensi di colpa. «Questa ipotesi è affascinante, addirittura un poco mistica — continua Valtellina —. In realtà moltissimi si sono trasferiti a Bergamo o in altri centri vicini, dal momento in cui la costruzione della strada tra Algua e Costa Serina aveva reso più facili gli spostamenti. Ma io non faccio giornalismo d’inchiesta».
È vero, non lo fa. Così — scomodando, con il massimo rispetto, i classici — «Gigi a Nespello» assume le fattezze di un’Avventura, in stile Michelangelo Antonioni. Là si dipanava un non giallo, al mare delle Eolie. Qui, una non indagine fra le montagne bergamasche. «La selezione del Trento Film Festival (la 73esima edizione chiude il 4 maggio, ndr) accoglie sia produzioni sull’arrampicata o sullo sci estremo, ad esempio, sia film come il nostro, progetti che si concentrano su tematiche sociali e ambientali. Trovo che una tale varietà di proposta sia davvero interessante», conclude Valtellina. Incantato dalla montagna e dal cinema: «Subito prima di “Gigi a Nespello”, il festival proietta “Terra lontana” con James Stewart. Quale onore (ride, ndr)!».
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29 aprile 2025
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