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Geox, si va verso il ridimensionamento dei costi. Al via il tavolo con i sindacati, previsti incentivi all’esodo

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Non era stato scelto senza una netta intenzione, una quarantina di giorni fa, Francesco Di Giovanni come nuovo amministratore delegato di Geox, al posto di un collega durato appena 16 mesi. Dall’incontro convocato ieri, mercoledì 10 settembre, nella sede trevigiana di Confindustria Veneto Est, i delegati sindacali sono usciti «scioccati» per le difficoltà descritte a chiare lettere dal top manager e che implicano un’inevitabile riorganizzazione, che riguarderà anche il personale. Lo smussato comunicato diramato dall’azienda parla di «necessità di implementare un piano di ridimensionamento dei costi da attuarsi mediante il ricorso agli strumenti messi a disposizione dall’ordinamento», ma il concetto è questo: in un vicino orizzonte ci saranno ammortizzatori sociali e possibili incentivi all’esodo per un numero di dipendenti che sarà messo a fuoco nei prossimi confronti. Il primo dei quali, probabilmente, nella settimana dal 22 settembre.

Non si dovrebbe andare lontani proiettando la quota della forza lavoro oggi eccedente intorno al 15% dei 750 dipendenti complessivi nel mondo, di cui 500 nel quartier generale di Montebelluna. «È un processo che intendiamo governare – assicurano le forze sindacali – per arrivare a un accordo che generi il minore impatto possibile. Innanzitutto, comunque sia, intendiamo capire bene dove punti il piano industriale e dare perciò un senso al percorso che ci apprestiamo a compiere». Del resto, Di Giovanni era stato chiaro già pochi giorni dopo il suo arrivo. In occasione della presentazione della relazione semestrale, il 30 luglio (vendite nel periodo a -4,7%) aveva parlato di Geox come di un’attività «in fase di declino, probabilmente dovuta a una combinazione poco efficace tra l’offerta di prodotto e la domanda di mercato, praticamente in tutte le aree in cui è presente». E, ancora, aveva evidenziato «una struttura dei costi non adeguata rispetto all’evoluzione del contesto competitivo in cui opera l’azienda, cioè la principale criticità da affrontare nei prossimi mesi». Pronostico: «Un equilibrio finanziario più sostenibile non lo raggiungeremo prima del 2026». E adesso si parte.

11 settembre 2025 ( modifica il 11 settembre 2025 | 17:30)

11 settembre 2025 ( modifica il 11 settembre 2025 | 17:30)

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