
Lo hanno trovato agonizzante per la strada, coperto di sangue e con problemi respiratori. I volontari dell’Oipa che lo hanno preso in carico dopo la segnalazione di un cittadino hanno intuito subito che le sue condizioni erano gravi. Ma quello che era successo al povero gatto lo avrebbero capito soltanto dopo, alla clinica veterinaria dove lo hanno ricoverato. Come hanno appurato i medici, il micio era stato raggiunto qualche giorno prima da alcuni proiettili che lo avevano colpito in più punti del corpo, perforandogli tra l’altro una guancia e il torace. Lesioni non immediatamente mortali, ma che non curate, con il passare del tempo, si sono aggravate. Quando il gatto è arrivato dai veterinari ormai non c’era più molto da fare ed è deceduto poco più tardi.
Il delegato locale dell’Oipa ha presentato denuncia contro ignoti, lanciando un appello a chiunque abbia visto qualcosa a farsi avanti. Ma anche se il responsabile verrà individuato, l’eventuale condanna sarà ancora tutto sommato lieve. Soltanto all’inizio di luglio entrerà in vigore la nuova Legge Brambilla, varata dal Parlamento a fine maggio, che inasprisce le pene per il maltrattamento e l’uccisione non necessaria di animali.
«Gli italiani non possono più accettare che ci siano criminali che si aggirano per le nostre strade facendo del male ad esseri indifesi — dice la stessa Michela Vittoria Brambilla, deputata di Noi Moderati, commentando l’episodio di Trapani —. Con le nuove norme per chi uccide animali sono previsti fino a 4 anni di reclusione, accompagnati da una maximulta che può arrivare a 60 mila euro. Il tempo dell’impunità è finito».
21 giugno 2025 ( modifica il 21 giugno 2025 | 10:54)
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