Home / Spettacoli / Gaia, sfogo sui social dal treno: «Senso di vuoto, ansia e solitudine. Vorrei solo essere amata»

Gaia, sfogo sui social dal treno: «Senso di vuoto, ansia e solitudine. Vorrei solo essere amata»

//?#

La definisce «la diabolica trinità»: senso di vuoto, ansia e solitudine. La cantante italo-brasiliana Gaia, 27 anni, ha pubblicato su Instagram un lungo sfogo in cui si è messa a nudo, condividendo con i suoi fan un momento di grande fragilità. «La bimba che in è in me vorrebbe solo essere vista, amata, accettata, cercata – ha scritto -. Senza dover per forza fare “la brava”, servire a qualcosa o qualcuno, non dando mai e poi mai fastidio». 

Il flusso di parole è sgorgato, come spiega la stessa cantante di Sesso e samba e Chiamo io chiami tu, mentre si trovava su un treno da Roma a Milano. Il carosello pubblicato sul social si apre con un pagine di taccuino scritte a mano e un primo piano sul suo occhio azzurro pieno di lacrime. Scorrendo, si legge il testo dello sfogo su sfondo nero. 

«Spesso mi capita di entrare in loop mentali pari a certi gironi dell’inferno dantesco e uscirne diventa una sfida karmica difficile da tagliare», scrive la vincitrice della diciannovesima edizione di Amici. A far detonare i pensieri è proprio il viaggio tra la Capitale e Milano, «una tratta familiare per me», che richiama alla sua mente la «primavera emozionale» e «i primi amori sbocciati nella Città Eterna» e le responsabilità che l’hanno invece richiamata verso Nord

«Il déjà vu era inevitabile. L’inquietudine pure. Ho viaggiato molto, sia internamente che nel mondo, alla ricerca di una risposta, una soluzione, un metodo che potesse placare questa incessante necessità di riempire», scrive citando l’Amazzonia, le spiagge vulcaniche islandesi e le risaie vietnamite. Ma viaggiare, come meditare o scrivere, spesso è solo un cerotto messo sopra una ferita profonda che invece «va fatta respirare, ossigenare. L’ansia di risolvere un problema è essa stessa il problema». 

E, continua il ragionamento, anche appaltare all’esterno la propria felicità non può fare altro che aumentare l’inquietudine. «Non interagiamo quasi più tra di noi, a meno che non ci sia una sicurezza nello scambio tra la parti», conclude il lungo sfogo. «Agiamo spinti da intenzioni egoiche travestite da azioni eroiche e ci richiudiamo in noi stessi ogni volta che qualcuno riconferma la teoria dell’inevitabile solitudine e dell’opportunismo “eticizzato”». 

10 agosto 2025 ( modifica il 10 agosto 2025 | 16:50)

10 agosto 2025 ( modifica il 10 agosto 2025 | 16:50)

Fonte Originale