Il «fedelissimo» di Giorgia Meloni, Francesco Acquaroli, 51 anni, tenta il bis per la guida delle Marche. Laureato in Economia, sposato con Lucia e tifoso dell’Inter, Acquaroli è stato prima consigliere comunale, poi sindaco di Potenza Picena, la sua città. In Parlamento mette piede nel 2018 come deputato di Fratelli d’Italia ma due anni dopo si dimette per candidarsi a governatore. Vince le Regionali con il 49,1% di preferenze e strappa al centrosinistra la regione «roccaforte rossa» dopo 25 anni. Vittoria schiacciante che lo catapulta tra i governatori «amici», cui la premier non ha mai fatto mancare il suo appoggio. Ha guidato la Regione durante il Covid e le emergenze per le alluvioni, e dice di aver segnato il suo mandato con un «nuovo protagonismo del territorio».
L’opposizione lo ha accusato di nostalgia fascista per la sua partecipazione nel 2019 a una cena ad Acquasanta Terme, che celebrava la Marcia su Roma. Alla cena erano presenti vari esponenti di FdI: sul menù c’erano riferimenti al Duce e simboli associati al fascismo.
Acquaroli si è difeso dichiarando che era passato solo per un saluto, poi ha preso le distanze dall’evento, giudicando il menù «ridicolo». Gli avversari politici lo hanno accusato di «nascondersi dietro Meloni»; lui rivendica risultati in sanità, infrastrutture e rilancio territoriale.
Ha accolto con favore l’ingresso delle Marche nella Zes unica, la Zona economica speciale.
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27 settembre 2025 ( modifica il 27 settembre 2025 | 10:00)
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