Una vita passata a guardare la politica e i suoi attori, ad osservare i loro piccoli e grandi difetti e a metterli nero su bianco in disegno corredato da una battuta. «Graffiante» è stato definito il lavoro di Giorgio Forattini, 14 mila vignette che aveva raccolto poi in decine di libri, dei quali sono stati venduti circa tre milioni e mezzo di copie. E poi «provocatorio», «feroce» e a volte anche un po’ «triviale» ma sempre con una leggerezza di fondo. Giorgio Bocca, grande firma di «Repubblica» una volta lo definì «mascalzone» ma Forattini ne aveva per tutti, per uomini di sinistra e di destra, nessuno escluso. Qui alcune delle sue vignette più famose dove prende di mira uomini politici, magistrati e anche sé stesso.
Pubblicata su “La Repubblica” dell’ 11 ottobre 1999
Raffigura Massimo D’ Alema seduto alla scrivania in mezze maniche, intento a ritoccare col bianchetto la lista Mitrokhin, mentre una voce dall’ esterno gli grida «Allora, arriva ‘sta lista?». L’ ex premier risponde «Un momento! Non s’e’ ancora asciugato il bianchetto». D’Alema, che aveva chiesto un risarcimento di tre miliardi, si e’ detto oggi soddisfatto dei chiarimenti forniti dal disegnatore, il quale ribadì che era solo satira.
Ancora bianchetto e D’ Alema per l’ ultima vignetta disegnata da Giorgio Forattini per il quotidiano «La Repubblica», all’ indomani del divorzio dopo quasi 25 anni di collaborazione. «Allora e’ pronta sta’ vignetta?» domanda una voce fuori campo a un D’ Alema (disegnato senza volto, come fa Forattini da quando e’ stato querelato per la vignetta sul caso Mitrokhin) in divisa militare e intento a lavorare sulla vignetta di una prima pagina di «Repubblica». «Ancora bianchetto, diretto’!!» esclama D’ Alema. Esplicito il richiamo alla vignetta sul caso Mitrokhin. Ironica la didascalia, a titolo di saluto: «il nuovo vignettista di Repubblica».
La vignetta sulla morte di Bettino Craxi disegnata da Giorgio Forattini per il numero del settimanale «Panorama». «Sulla morte di Craxi non voglio fare commenti a voce – disse Forattini – mi sembra che la cosa migliore sia esprimermi con una vignetta».
Qui Forattini si prende gioco dei principali protagonisti della sinistra italiana ritraendoli come nel dipinto «Il Quarto Stato» di Giuseppe Pelizza da Volpedo.
Forattini prende in giro sè stesso ritraendosi in una vignetta come il grande burattinaio della politica.
Caduta la Prima Repubblica, qui il magistrato Antonio Di Pietro, motore e cuore dell’inchiesta «Mani pulite» che decide come un dio sulle vite di politici e uomini d’affari.
Una delle vignette più provocatorie realizzate da Forattini ritrae il segretario del Pci Enrico Berlinguer nelle vesti di un agiato borghese mentre dalla finestra giungono i rumori di un corteo di operai.
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4 novembre 2025 ( modifica il 4 novembre 2025 | 17:55)
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