Buongiorno, siamo alle prese con le procedure di successione dei beni di nostra madre. La Banca si appresta a redigere il cosiddetto asse ereditario. Lei aveva sottoscritto alcuni fondi comuni di investimento a scadenza. Può la Banca far valere e trattenere anche le penali dovute ai Costi di Uscita (penali previste, dal 1,5% al 2,00 %, qualora l’investimento venga liquidato prima della scadenza). Può essere trattata come una qualche forma di “causa di forza maggiore” (il decesso dell’investitore) che rende impossibile l’adempimento di un obbligo contrattuale o legale?
Grazie
Francesco
Si consiglia al lettore di richiedere alla Banca il Prospetto Informativo e il Regolamento di Gestione dei fondi sottoscritti dalla madre, per verificare le sezioni relative alle commissioni di rimborso (exit fee) e alle clausole relative al decesso/successione.
E’, quindi, necessario verificare la natura del fondo, per accertarsi che si tratti effettivamente di un fondo comune “puro” e non, ad esempio, di una polizza assicurativa unit-linked o un altro prodotto ibrido, poiché questi ultimi potrebbero avere una normativa diversa a seguito del decesso.
Se le condizioni contrattuali non sono chiare o non specificano l’applicazione della penale in caso di successione, è possibile presentare un reclamo formale alla Banca, citando l’eccezionalità della causa di liquidazione (il decesso) come causa di forza maggiore o, in alternativa, il principio di buona fede nell’esecuzione del contratto.

