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Flotilla, l’Arci risponde a Bernardini De Pace: «Nessun contributo da Hamas, da noi nessun atto di antisemitismo»

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«Caro sindaco Beppe Sala, Gentile avvocata Annamaria Bernardini De Pace, può essere legittimo non riconoscere un premio alla Flotilla ma per favore senza raccontar fandonie». Comincia così la lettera scritta da Maso Notarianni, presidente dell’Arci di Milano, in risposta all’avvocato Annamaria Bernardini De Pace. Notarianni era sulla Karma, una delle barche della Global Sumud Flotilla, la flotta per la quale il sindaco Giuseppe Sala aveva proposto il premio Ambrogino d’oro, premio al quale si è fermamente opposta l’avvocato Bernardini De Pace con motivazioni che il presidente dell’Arci confuta nella sua lettera.  

Scrive infatti: «La Karma, barca dell’Arci, non ha ricevuto contributi misteriosi alcuni, la missione è stata organizzata con la collaborazione e il sostegno del Partito Democratico, che non credo sia sospettabile di essere filo Hamas. La nostra capo missione Margherita Cioppi è una donna che ha dato il suo tempo libero in diverse missioni di salvataggio e monitoraggio in mare. L’altra figura di riferimento ero io, Maso Notarianni, presidente Arci Milano e membro della Presidenza Nazionale di Arci. Non abbiamo distribuito cibo e aiuti perché ci è stato impedito da un abbordaggio assolutamente illegale perché compiuto in acque internazionali, secondo la convenzione di Montego Bay che un avvocato dovrebbe conoscere».

Maso Notarianni così continua: «Nel percorso verso Israele l’equipaggio non ha dimenticato la sua natura, quella del monitoraggio e salvataggio in mare e siamo intervenuti “obbligando”, con comunicazioni radio e comunicazioni pubbliche molto insistenti, la guardia costiera greca a salvare la vita a oltre sessanta persone su una barca in avaria sempre secondo quanto stabilito dalla convenzione UNCLOS. Ma nemmeno abbiamo dimenticato che in mare tutti devono essere aiutati, e abbiamo messo un tendalino affinché i militari israeliani che ci avevano abbordato illegalmente potessero stare all’ombra, vista la pesantezza delle loro divise. Mai nella storia dell’Arci c’è stato un atto antisemita e siamo tra le realtà maggiormente impegnate nella conoscenza della memoria tanto dei campi di sterminio che a Srebrenica, così come siamo impegnati nelle missioni di monitoraggio. Peraltro, ci risulterebbe contraddittorio ricevere una onorificenza da una città che ha rinunciato a sospendere il gemellaggio con Tel Aviv, città che ancora consideriamo capitale di uno Stato i cui massimi dirigenti sono indagati per genocidio, crimini di guerra e atti contro l’umanità». 


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14 ottobre 2025

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