La Corte dei Conti ha lanciato un allarme al governo Meloni: la crescente affluenza di super-ricchi in Italia, attratti dal regime fiscale ultra agevolato per i loro redditi prodotti all’estero, potrebbe non portare i benefici economici sperati per il Paese. Anche se la «flat tax» per i Paperoni attira capitali stranieri e alimenta il mercato immobiliare, la Corte dei Conti ha sottolineato che il governo italiano non ha predisposto strumenti adeguati per misurare l’efficacia della tassa piatta in relazione agli obiettivi dichiarati, come la stimolazione degli investimenti produttivi e la crescita economica. In altre parole, l’Italia sta attirando sì ricchezza, ma senza alcuna capacità di tracciamento dei benefici concreti per il Paese, alimentando piuttosto il timore che l’Italia stia diventando un «Tax Heaven» per i milionari di tutto il mondo.
Una flat tax per sportivi e manager internazionali
Dal 2017, in Italia è in vigore la cosiddetta «norma CR7», chiamata così perché permise a Cristiano Ronaldo di trasferirsi alla Juventus pagando una tassa «simbolica» e piatta su tutti i redditi provenienti dall’estero (ad esempio sui diritti di immagine e sponsorizzazioni). Questo regime fiscale riservato ai Paperoni prevede che chi non è stato residente fiscalmente in Italia per almeno 9 degli ultimi dieci anni, può ottenere, trasferendo la residenza, l’applicazione per 15 anni di una tassa piatta annuale di 200 mila euro (al tempo di Ronaldo erano solo 100 mila) su tutti i redditi prodotti all’estero (dagli interessi di obbligazioni ai dividendi da partecipazioni azionarie, dalle plusvalenze da cessione di imprese alle successioni o donazioni maturate all’estero). Inoltre, il forfait è allargato anche ai familiari: basta aggiungere 25 mila euro a testa.
Ma il problema è che lo Stato italiano non richiede né misura un effettivo collegamento tra il trasferimento di residenza e gli investimenti produttivi nel Paese. Alla Corte de Conti, la flat tax sembra, dunque, più un’agevolazione fiscale per professionisti di alto livello, sportivi o manager internazionali, che un vero e proprio volano per l’economia nazionale.
I 4 mila Paperoni arrivati in Italia dal 2020
Ma quanti sono questi multi milionari sbarcati in Italia (e, soprattutto, a Milano)? Secondo i numeri resi noti dalla Corte dei Conti, nel 2023 hanno beneficiato del regime agevolato italiano circa 1.500 super-ricchi (di cui 425 familiari). Questo ha portato nelle casse dello Stato 117,6 milioni di euro. Ma se si guarda al quadriennio 2020-2023, i Paperoni sbarcati in Italia sono stati 2.875 (di cui 1.108 familiari). Per un totale di circa 4 mila contribuenti agevolati e un incasso per l’erario di 315,3 milioni di euro.
La bolla immobiliare
Questa ondata di multi milionari ha avuto un notevole contraccolpo sul mercato immobiliare. Soprattutto di una realtà come Milano, che sta vivendo una vera bolla del valore degli immobili di lusso, con un’impennata – come ha scritto Federico Fubini – che ha visto il prezzo medio al metro quadro salire del 57% tra il 2021 e il 2024, nelle zone più esclusive della città, allontanando ulteriormente verso le periferie la maggioranza degli abitanti della città. Solo il Quadrilatero della Moda, per fare un esempio estremo, ha registrato un aumento dei prezzi del 54%, raggiungendo valori che sono sette volte superiori alla media milanese e ben diciotto volte più alti rispetto alla media nazionale.
L’effetto Regno Unito…
Ma il quadro, già abbastanza negativo, nel 2025 potrebbe anche peggiorare. L’attrattiva fiscale dell’Italia per i Paperoni di tutto il mondo, infatti, quest’anno rischia di crescere ulteriormente. La spiegazione, sempre secondo la Corte dei Conti, si trova nel Regno Unito. Il governo inglese, infatti, ha deciso di abolire il regime fiscale favorevole per i «resident-non domiciled», ovvero coloro che, dichiarando la residenza fiscale in Uk pur mantenendo il proprio domicilio d’origine o d’elezione all’estero, hanno finora evitato del tutto o in parte la tassazione dei redditi prodotti fuori dall’isola. Dal 6 aprile scorso, infatti, tutti i residenti fiscali nel Regno Unito sono soggetti a tassazione, a prescindere dal loro domicilio, sulla base del cosiddetto «world-wide principle» (sono inclusi anche i capital gain) e possono godere di soli quattro anni di vantaggi se non sono stati residenti sull’isola negli ultimi dieci anni. Trascorso questo lasso di tempo, scatterà il prelievo integrale su tutti i redditi e sulle plusvalenze estere. Alla luce di tutto questo, con i super-ricchi costretti a fare i conti con una tassazione inglese integrale, la Corte dei Conti prevede una nuova ondata di «migrazione fiscale» verso l’Italia, diventata la nuova Montecarlo di chi vuole fuggire dal Fisco.
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3 agosto 2025
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