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Fine vita, perché Palazzo Chigi ha fatto ricorso? E quanti malati gravi stanno aspettando di avere il via libera? Domande e risposte

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1) Perché in Toscana è stato possibile il suicidio assistito di Daniele Pieroni?
La Toscana è la prima regione in Italia ad aver approvato una legge sul suicidio assistito, lo scorso 11 febbraio. Una legge che il governo, lo scorso 9 maggio, ha impugnato rilevando profili di incostituzionalità, ma finché la Consulta non si esprime la norma resta in vigore.

2) Per quale profilo di incostituzionalità il governo ha impugnato la legge della Toscana?
Il governo sostiene che una legge regionale non possa normare una questione etica così rilevante. Serve quindi una norma nazionale.

3) Perché non esiste ancora una legge nazionale che normi il fine vita?
Finora in Parlamento non si è riusciti a trovare un accordo su questa materia. Era il 2013 quando l’Associazione Coscioni ha depositato alla Camera una proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere la legalizzazione dell’eutanasia. Non è mai stata discussa. E finora non si è riusciti mai a legiferare in proposito non solo sull’eutanasia ma nemmeno sul suicidio assistito. Nel frattempo, però, sul suicidio assistito in Italia si è andati avanti applicando una sentenza della Corte Costituzionale del 2019.

4) Cosa dice la sentenza della Consulta?
La sentenza prevede che si possa accedere al suicidio assistito se vengono rispettati quattro requisiti. Ovvero: si deve essere in presenza di una patologia irreversibile; presenza intollerabile di sofferenze fisiche o psicologiche; dipendenza del paziente da trattamenti di sostegni vitali; capacità del paziente di prendere decisioni libere e consapevoli che devono essere certificate dal servizio sanitario nazionale.

5)  Ci sono altre leggi regionali come quelle della Toscana?
L’Associazione Coscioni ha depositato proposte di legge regionali sul suicidio assistito in quasi tutte le Regioni. Al momento la Toscana è l’unica che l’ha approvata, ma sono diverse le regioni dove si sta discutendo la proposta di legge. In Emilia-Romagna è stata invece approvata una delibera in tal senso.

6) Cosa sta succedendo oggi in Parlamento su questa legge?
Ci sono diversi disegni di legge depositati in entrambi i rami del Parlamento, ma è in Senato che sta cominciando l’iter legislativo. Sono mesi che va avanti un dibattito, senza alcun successo. E questo tenendo conto che è dal 2019 che la Corte ha esplicitamente invitato il Parlamento a legiferare. Adesso è intervenuta direttamente la premier Giorgia Meloni, martedì se ne è parlato nel vertice di maggioranza e già martedì prossimo si dovrebbe riunire un comitato ristretto. L’obiettivo è di arrivare a un testo da portare in aula il 17 luglio.

7) Il suicidio assistito di Daniele Pieroni è il primo in Italia?
No, è il primo compiuto con una legge regionale.

8) Quali e quanti altri suicidi assistiti sono stati fatti in Italia?
A oggi sono 13 le persone che hanno avuto il via libera per procedere, di cui 5 hanno scelto di non procedere o non hanno potuto procedere.

9) Chi è stato il primo italiano a morire in Italia con il suicidio assistito?
Federico Carboni, 44 anni di Senigallia, conosciuto durante la sua battaglia per il fine vita con il nome di fantasia «Mario». Era il 16 giugno del 2022.

10) Ci sono altre persone che in Italia hanno chiesto di accedere al suicidio assistito?
Si, sono 6, tutte assistite dall’Associazione Coscioni. Una in Toscana, due in Friuli-Venezia Giulia, altre due in Veneto. E poi in Umbria Laura Santi, affetta da sclerosi multipla grave: ha già ottenuto il via libera al suicidio assistito dopo due anni dalla sua richiesta, ma la Asl sta rinviando l’individuazione del farmaco letale, del suo dosaggio e della modalità della sua autosomministrazione.


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11 giugno 2025

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