Federica Cappelletti, vedova di Paolo Rossi: «Pablito è dentro di me, la sua vita come un film presto lo vedremo»

Quasi cinque anni fa, era il 9 dicembre 2020, il mondo del calcio ha pianto la scomparsa di Paolo Rossi, l’eroe del Mondiale di Spagna ’82. La moglie, Federica Cappelletti, tiene sempre vivo il ricordo di Pablito: «Continuare a trasmettere i suoi valori e tenere vivo il suo ricordo è importante non soltanto per me e per la famiglia, ma anche per l’Italia: Paolo incarna ancora l’eroe campione del mondo nel 1982. È un’icona e il suo impatto va oltre i successi sportivi – ha raccontato in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport –. È il sogno che si realizza, con alti e bassi significativi. Interessa ancora ai giovani e con la Fondazione cerco di portare il suo messaggio in giro per il mondo. Di recente sono stata a New York con una mostra ospitata nel Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite: nessun atleta italiano aveva avuto questo onore. Per le comunità all’estero Paolo resta un simbolo. Che cosa aveva di speciale? Cadute, rinascita, riscatto: la sua vita è come un film. E a breve anche da questo punto di vista ci saranno novità importanti».

Per Federica è come se Pablito non se ne fosse mai andato («è dentro di me, come se mi desse ancora indicazioni», ha detto). Dal 2023 Cappelletti è presidente della Divisione serie A femminile professionistica della Figc. Ha gioito per la cavalcata all’Europeo delle azzurre fino alla semifinale: «Sono tornata in Svizzera anche per la finale, dove potevamo e avremmo dovuto esserci noi, e posso dire che l’Italia ha una grande reputazione – ha continuato –. Ho visto molti miglioramenti tecnici, mi confortano anche i pareri di esperti ed ex giocatori che mi raccontano di essersi appassionati e di aver visto con piacere delle partite di calcio femminile. È un patrimonio che non dobbiamo disperdere. Se certe critiche mi feriscono? Mi dispiacciono». 

E ha un grande sogno: «Vorrei un calcio femminile affermato, vorrei arrivare a un punto in cui non ci sia bisogno di urlare per conquistare credibilità. Vedere partite in stadi importanti – ha concluso Federica –. E poi, se l’Italia facesse un buon risultato al Mondiale in Brasile, considerando le imprese di mio marito, sarebbe bellissimo»