
Gli annunci di Trump sui dazi sembrano la trama di «Ricomincio da capo». Non appena sembra esserci una svolta si torna al punto di partenza. E così il presidente Usa torna a minacciare tariffe record per il settore farmaceutico. La minaccia è del 250%, l’aliquota più alta minacciata fino ad ora. Trump ha riferito che inizialmente imporrà un «piccolo dazio» sui prodotti farmaceutici, ma poi, entro un anno o un anno e mezzo, «al massimo», aumenterà tale aliquota al 150% e poi al 250%. Già all’inizio di luglio, Trump aveva minacciato tariffe del 200% sui prodotti farmaceutici e ora rincara la dose. Ma perché il tycoon si accanisce così tanto sul settore farmaceutico? Per capirlo bisogna guardare i dati dell’import statunitense.
La dipendenza Usa dalle importazioni straniere
Nel 2024 gli Stati Uniti hanno importato farmaci per un valore di circa 212 miliardi di dollari. I principali fornitori sono stati: Irlanda (50,3 miliardi di dollari), Svizzera (19 miliardi di dollari), Germania (17,1 miliardi di dollari), Singapore (15,3 miliardi di dollari) e India (12,5 miliardi di dollari). L’Italia è settima con oltre 10 miliardi di esportazioni. «Gli Stati Uniti non possono pensare di sostituire in tempi rapidi queste quote con la produzione interna, poiché avviare nuovi stabilimenti richiede anni. Mentre i cittadini hanno bisogno di farmaci subito, ogni giorno», sottolinea il presidente di Farmindustria Marcello Cattani. Con tariffe come quelle minacciate dal presidente Usa il rischio è che «vadano incontro a carenze di farmaci strategici come antibiotici o anti-tumorali», aggiunge Cattani. «Ritengo quindi che non dobbiamo farci allarmare troppo dalle minacce perché a rimetterci sarebbero innanzitutto i cittadini americani».
L’accordo al 15% e le incognite
«L’accordo al 15% è il migliore possibile visto che le richieste sono arrivate al doppio e al triplo», aggiunge il presidente di Farmindustria. «Ma ora si aprono due fronti – aggiunge – Il primo è il completamento da parte dell’amministrazione americana dell’indagine ex articolo 232 del Trade Expansion Act, che riguarda l’importazione di prodotti farmaceutici dall’Ue, che dirà quanto gli Usa siano dipendenti dalle importazioni. Secondo fronte: si apriranno in seno alla Commissione europea le negoziazioni per i dazi per le singole categorie merceologiche. Qui dobbiamo operare per cercare una strada per rendere le categorie come farmaci e vaccini esenti dai dazi».
5 agosto 2025 ( modifica il 5 agosto 2025 | 19:07)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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