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Essere intraprendenti sul lavoro stanca il cervello: lo studio che rivela il costo cognitivo dell’originalità

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Essere proattivi sul lavoro può stancare troppo il cervello. Lo ha dimostrato uno studio condotto su 893 lavoratori tra Francia e Regno Unito, realizzato combinando tre indagini diverse. Nella prima analisi, gli scienziati hanno monitorato 163 lavoratori di diverse età, posizioni e settori per 3-5 giorni lavorativi: i partecipanti hanno compilato un questionario sulla proattività che pensavano di avere ogni giorno e hanno completato un test di memoria visiva con forme astratte. Nel secondo studio, i ricercatori hanno misurato le capacità cognitive dei professionisti sia al mattino che alla sera per 3-7 giorni, controllando variabili come il carico di lavoro, i conflitti interpersonali e il multitasking. Il terzo esperimento, che ha coinvolto 637 lavoratori, ha confrontato direttamente lo sforzo mentale percepito tra compiti di routine e mansioni eseguite in modo proattivo.

Perché ci si affatica e come evitarlo

L’affaticamento è dovuto dalla rottura della routine professionale, che permette invece di risparmiare energia mentale. Quando, cioè, un’attività viene svolta ripetutamente nello stesso modo, diventa automatica e richiede meno risorse cognitive. Al contrario, cercare modi innovativi per svolgere i propri compiti costringe a deviare dalle routine, aumentando il carico mentale. Per gestire questo «costo cognitivo», i ricercatori suggeriscono di fare pause regolari nei giorni in cui è richiesta la maggior dose di proattività in modo da rigenerare le risorse mentali. Gli studiosi consigliano poi di adottare orari flessibili, concentrando i compiti più impegnativi all’inizio della giornata. Fondamentale è anche creare un ambiente lavorativo comprensivo, che accetti gli errori come parte del processo di apprendimento, riducendo la pressione almeno durante le fasi di sperimentazione.

La differenza tra routine e proattività

La proattività però non è un male, anzi, è generalmente un pregio per un lavoratore e gli studi finora hanno esaminato soltanto gli impatti a breve termine. I ricercatori stanno cercando di capire se impegnarsi in comportamenti proattivi per periodi prolungati possa rafforzare questa capacità, senza perdere la serenità mentale. Resta da determinare anche quanto tempo sia necessario per recuperare completamente le facoltà mentali dopo una giornata particolarmente fuori dalla routine. Nel frattempo, però semplici modifiche organizzative possono fare la differenza, permettendo alle aziende di valorizzare la proattività dei dipendenti senza comprometterne la lucidità mentale

15 giugno 2025 ( modifica il 15 giugno 2025 | 13:17)

15 giugno 2025 ( modifica il 15 giugno 2025 | 13:17)

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