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Esodo sempre più caro: ecco quanto ci costano carburanti, soste e pedaggi autostradali

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Può far sorridere (amaramente) ma nell’esodo estivo – peraltro meno massiccio che negli anni precedenti, secondo la Confcommercio – sono i pedaggi autostradali a incidere meno in percentuale. Perché se è vero che Autostrade per l’Italia, dal primo luglio 2025, ha aumentato le tariffe mediamente dell’1,51% (con incrementi più marcati su tratti come l’A1 Milano-Napoli, l’A14 Bologna-Taranto e l’A10 Genova-Ventimiglia), sarebbe andato peggio se fosse passato il ritocco alla quota che le concessionarie devono corrispondere ad Anas, con effetti diretti sulle tariffe applicate a ogni tipo di veicolo. Sarebbe stato un millesimo di euro per ogni chilometro percorso dal primo agosto, ma l’intervento del vicepremier e ministro Matteo Salvini ha fatto ritirare l’emendamento, tra non poche polemiche.

Un «pieno» sempre più caro

Invece sono aumentati i prezzi del carburante. Sono numeri e non teorie. Quando si parla del «pieno» l’Italia si conferma uno dei Paesi più cari in assoluto: lo dicono gli ultimi dati ufficiali della Commissione Europea, nel luglio 2025 la benzina è costata in media 1,729 euro al litro, il gasolio 1,663 euro al litro, con un aumento rispettivamente del 2% e del 4% rispetto a giugno. Secondo i dati di Facile.it un viaggio di 2.500 chilometri – per esempio Milano-Lecce andata e ritorno più qualche piccola escursione durante il soggiorno – richiede almeno 285 euro di benzina o 216 euro se la vettura è diesel. Gli automobilisti italiani spendono il 6% in più rispetto alla media europea con un’auto a benzina e il 7% in più se guidano un veicolo al gasolio.

I più fortunati in Europa

Questi valori fanno guadagnare al nostro Paese rispettivamente il quarto e quinto posto tra le Nazioni più costose dell’Unione Europea. Il confronto con altri Paesi europei è impietoso. Per esempio, per un viaggio da 2.500 chilometri entro i confini nazionali, gli austriaci spendono 253 euro in benzina, l’11% in meno rispetto all’Italia. Agli spagnoli, per un tour on the road di pari lunghezza, bastano 246 euro, il 14% in meno. Il prezzo della benzina scende ulteriormente spostandosi verso est. In Romania e Polonia, per esempio, per un viaggio in auto da 2.500 chilometri si spendono circa 230 euro, il 19% in meno rispetto al nostro Paese. I più fortunati del continente sono gli automobilisti bulgari: per percorrere 2.500 chilometri in auto servono appena 203 euro di benzina, il 30% in meno rispetto all’Italia. Ci possiamo consolare solo guardando a tre Paesi: per i greci il conto è di poco superiore (+1%), per un viaggio in auto nei Paesi Bassi la cifra sale a 314 euro (+10%) e arriva a sfiorare i 320 euro in Danimarca (+12%).

Panini e bibite

Il «costo» dell’esodo coinvolge anche i prezzi nelle aree di servizio del cibo e del bere. La consueta indagine annuale di Altroconsumo sulla rete autostradale italiana ha confermato quanto si sa da tempo: i prodotti sono carissimi e in particolare, le bevande (acqua compresa) costano circa il quintuplo dei prezzi del supermercato. Quest’anno, rispetto alla rilevazione del 2024, aumentano il caffè (+7%) e le brioche (+16%), rendendo la colazione ben più esosa. Sebbene sia in leggera diminuzione (-5%) rispetto allo scorso anno, il problema resta l’acqua, un bene essenziale, venduta in media a 3,18 euro al litro, cinque volte il prezzo in un supermercato. Per quanto riguarda i panini, meglio portarseli da casa: quest’anno il prezzo medio per un panino semplice è circa 6,80 euro, il 6% in meno rispetto all’anno scorso, quando superavamo i 7,20 euro, ma si arriva facilmente anche a 8,50 euro. In generale il prezzo medio è più alto del 57% rispetto ai bar in città dove un panino lo paghiamo mediamente 4,30 euro.

4 agosto 2025 (modifica il 4 agosto 2025 | 16:02)

4 agosto 2025 (modifica il 4 agosto 2025 | 16:02)

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