John Elkann, la sorella Ginevra e la madre Margherita Agnelli de Pahlen si sono presentati questa mattina poco dopo le 8 davanti alla giudice Antoine Meyes Schürch in un’aula del tribunale di Thun in Svizzera. È la sede di uno dei cinque procedimenti giudiziari in corso sull’eredità Agnelli.
Obiettivi opposti
Madre e figlio, accompagnati dai rispettivi legali, hanno ovviamente due obiettivi opposti. Margherita convincere il tribunale che la madre Marella Caracciolo non aveva il centro dei suoi interessi in Svizzera. John ribadire invece che era proprio la Svizzera il centro di gravità della nonna.
Thun e Torino
“Ribadire” perché sono stati proprio i fratelli Elkann ad avviare questo procedimento civile con lo scopo di affermare, facendolo dichiarare a un giudice, la natura “rossocrociata” della successione e in particolare dei testamenti svizzeri della nonna. All’opposto Margherita ha avviato da tempo a Torino una causa civile per sostenere la residenza abituale in Italia della madre e così poter “attaccare” alla radice gli effetti dell’eredità. «È solo una storia penosa e triste, non capisco perché continuiate a seguirla», ha detto Margherita Agnelli al cronista di Milano Finanza che l’ha intercettata prima di avviarsi verso il tribunale.
La giurisdizione
Nel procedimento in corso a Thun, dunque, il tema è proprio quello della giurisdizione: svizzera o italiana? Formale e sostanziale. L’una o l’altra fa una differenza fondamentale per la strategia delle parti e anche per la solidità dell’impianto successorio. Svizzera vuol dire confermare lo status quo, Italia rimettere in gioco parte dell’eredità complessiva a partire da quella di Gianni Agnelli (morto nel 2003) fino ai testamenti di Marella Caracciolo a favore dei tre fratelli Elkann.
Il nodo centrale
Nodo centrale in tutti i procedimenti è dove vivesse Marella. Questione non semplice perché per le leggi fiscali italiane, per esempio, è un calcolo quasi matematico in base ai giorni (sei mesi più un giorno) di permanenza minima all’estero ma per le norme svizzere sul diritto successorio prevarrebbe, secondo i legali degli Elkann, il concetto di centro di interessi. Anche su questo si confronteranno le due parti e poi sarà il giudice di Thun a decidere se procedere o dare la precedenza al tribunale civile di Torino.
Le carte penali
Intanto le carte dell’inchiesta penale della procura di Torino, secondo cui la residenza svizzera di Marella era “fittizia”, sono confluite anche a Thun, comprese quelle dell’ipotesi di sanatoria (manca il via libera del Gip) con cui John Elkann verserebbe 183 milioni al Fisco oltre alla messa in prova di dieci mesi dai Salesiani di Torino.
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20 novembre 2025
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