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Emma Thompson, a Locarno con la figlia in un film: «Trump mi chiamò quando divorziai, ma non uscii con lui. Harry Potter non ha aggiunto nulla alla mia carriera»

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Parla con la stessa velocità con cui aggrediva il pubblico da ragazza ed era una campionessa della stand up comedy. Parla dei due Oscar vinti per Casa Howard (1992, migliore attrice) e Ragione e sentimento (1995, miglior sceneggiatura). Parla di sesso e liberazione sessuale, di politica e patriarcato, dell’impegno per i diritti, l’infanzia, il progresso femminile, l’ambiente. Poi ricorda un aneddoto che risale al 1998, mentre era sul set di I colori della vittoria di Mike Nichols: «Squillò il telefono nella mia roulotte. L’uomo dall’altra parte del filo disse: sono Donald Trump. Ero sorpresa. Chiesi come potessi aiutarlo. Lui mi invitò: dovresti venire a farmi visita. Avevo il divorzio in progress. Risposi: ti farò sapere. E lasciai cadere la cosa. Pensai: mi ha cercato nell’elenco delle donne divorziate». Ride: «Forse, se avessi accettato, sarei entrata nella storia americana».

Al Locarno Film Festival Emma Thompson ha ricevuto il Leopard Club Award in Piazza Grande «con un’accoglienza eccezionale», e ha accompagnato l’anteprima di The Dead of Winter di Brian Kirk, thriller ambientato tra i ghiacci in cui fa coppia con la figlia, Gaia Wise, che interpreta – con grazia e riverenza – il suo stesso ruolo da giovane. Zero scene insieme, «ma sul set abbiamo fatto lunghe passeggiate, costruendo insieme il nostro personaggio». Emma e Gaia si guardano, si sorridono, si intendono con gli occhi. L’imprinting di Gaia è chiaro, c’è il timbro di Emma. Ma nella sua recitazione si notano anche i buoni consigli di papà, Greg Wise, attore e produttore. Emma loda la figlia, ma – cuore di mamma – non vuole esagerare. E lei: «È stato molto bello perché dopo una lunga giornata di lavoro tornavo in albergo e trovavo mia madre», ma a volte le sue correzioni per fare il giusto accento americano erano un po’troppo. «A quel punto dicevo a Brian (il regista, ndr): «puoi fare uscire mamma?´».

Emma ogni tanto estrae un ventilatore portatile per difendersi dal caldo intenso. Rimpiange la neve della Finlandia, un mese a meno 27 gradi, e il gelo del Minnesota a cui è stata costretta durante le riprese del film. Sottolinea «la follia di girare un action thriller a 66 anni». L’età di Barb, la protagonista. «Una donna speciale, fuori dagli schemi, una che non molla mai, sa come trasformare l’inverno in un’arma e conosce il sacrificio. Viviamo in un mondo patriarcale. Mia nonna andò a lavorare come cameriera per una coppia senza figli e venne violentata dal padrone di casa. Molte donne hanno comportamenti eroici, ogni giorno. Ma nessuno li vede». Emma recita dunque con un forte accento americano. Picchia, spara, si ricuce una ferita alla Rambo, affronta la psico-disperata Judy Greer. «Penso di essermi stirata ogni muscolo, nonostante una preparazione molto accurata con saune e immersioni».

La scena più difficile? «Il tuffo nel lago ghiacciato: si trattava di trattenere il respiro per molti minuti, con la sensazione di poter annegare». Thompson ha imparato l’italiano: ha una casa a Venezia, è cittadina onoraria e non smette di incantarsi davanti alle nostre bellezze. Ricorda i primi passi: «Da ragazzina, ho trascorso ore nella biblioteca di mio padre, l’attore Eric Thompson. Discutevo dei libri con mia madre, l’attrice Phyllida Law. A lungo ho ritenuto di essere solo una comica. Erano i tempi delle dittature in Cile e in Argentina, un buon materiale per la satira. Prendevamo in giro Margaret Thatcher, la Lady di Ferro degli Anni Ottanta: è come l’herpes, non riesci a liberartene. Poi un giorno scrissi una serie di sketch per la tv con una donna che raccontava alla madre i problemi sessuali del marito. I produttori pensarono che potessi lavorare alla sceneggiatura di Ragione e sentimento. Fu la svolta».

In Love Actually era una donna che scopriva l’infedeltà del marito. «Hugh Grant mi terrorizzava: questa è la cosa più psicotica che abbiamo mai fatto. Invece, il film è ricordato con affetto ancora oggi. La gente mi avvicina per strada e mi dichiara la sua solidarietà». In «Il piacere è tutto mio» (2022) è un’insegnante sessantenne che scopre l’orgasmo e si mostra nuda alla macchina da presa. «Un atto di coraggio straordinario: ho amato tutte le paure del personaggio, la caparbietà con cui abbatte il senso di vergogna del corpo che invecchia». Tutti sanno che Emma Thompson è una fan di Mary Poppins, «l’amica ideale di ogni donna», che rievocò in un celebre film dedicato a Walt Disney, Saving Mr. Banks (2013). Tutti sanno che era anti Brexit: «Spero che la Gran Bretagna non respinga mai chi arriva nella nostra terra per trovare un lavoro e una casa». Ha partecipato alla saga di Harry Potter: «Ma non ha aggiunto nulla alla mia carriera. Non avevo un ruolo importante. Portavo gli occhiali spessi, avevo la parrucca e mi hanno ben pagata: tutto qua

9 agosto 2025 ( modifica il 9 agosto 2025 | 19:04)

9 agosto 2025 ( modifica il 9 agosto 2025 | 19:04)

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