Home / Cinema e TV / Elio e gli alieni Pixar-Disney, 28 anni di horror, gli amori di tre amiche, mamma Calamy e altri 6 film al cinema o in digitale

Elio e gli alieni Pixar-Disney, 28 anni di horror, gli amori di tre amiche, mamma Calamy e altri 6 film al cinema o in digitale

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Dice la leggenda che il progetto di Elio sia stato fatto, rifatto, tagliato, smussato e ancora rivisto. Succede talvolta, e non sorprende. Semmai può sorprendere il risultato finale, ottimo, dopo la guerra dei mondi che ha contrapposto le teste d’uovo degli alleati produttori Disney e Pixar sul concept della favolissima e il suo sviluppo. 
In realtà, il film ha una qualità: riesce a conciliare codici espressivi e linguaggio romanzesco del cartoon classico Disney – una carezza al cuore, un carico di speranza, un pizzico di retorica – con l’esplosiva creatività digitale dei professori dell’officina Pixar. Il vecchio e il nuovo, in chiave di sci-fi, con un andamento molecolare, all’insegna di un’antica domanda, tipica dei momenti di confusione e conflitto: siamo davvero soli nell’universo? La presenza di tre-registi-tre, Adrian Molina (co-regista di Coco), Madeline Sharafian e Domee Shi (Oscar per il corto Bao), è il chiaro segno delle fasi tormentate che il film ha attraversato nonostante l’apporto di un supervisor del calibro di Pete Docter, a cui si deve l’invenzione del format emozionale di Inside Out: solo gli ultimi due, Sharafian e Shi, sono ufficialmente sopravvissuti nei credit. 

Il passo dell’avventura è fluido, sognante, da racconto morale. Storia di un orfanello di 11 anni, Elio, che fatica a elaborare il lutto per la morte dei genitori, è convinto che nessuno lo voglia davvero e per questo si isola in un mondo di immaginarie malinconie tanto da aver inventato una lingua che solo lui conosce. Il bambino vive con zia Olga (voce originale, Zoe Saldana; voce italiana, Alessandra Mastronardi), tosto ufficiale dell’aeronautica americana, capoccia di un progetto di esplorazione nello spazio che rimanda alla sonda Voyager e al triangolo Nasa, Pentagono e Cape Canaveral. I due si amano, ma non si capiscono. Olga tenta di conciliare l’aspirazione materna con l’attività militare. Elio guarda allo spazio profondo come a una via di fuga per la sua infelicità. Vorrebbe che gli alieni rispondessero ai suoi appelli e lo rapissero

Quando nella base arriva un segnale dalle stelle, Elio rompe gli indugi e finisce nel Comuniverso, enclave fluttuante di creature ultra-dotate che lo scambiano per il leader della Terra e gli affidano un gravoso negoziato con un dittatore prepotente, Lord Grigon (voce italiana di Adriano Giannini). E qui viene il difficile: Elio diventa amico di Glordon, tenero figliolo di Grigon, unendo mondi, dando un’anima agli alieni e preparandosi per Elio 2, con partenza di nuovo dalla base Terra. Al centro del film, come è stato detto dai registi, c’è «l’ossessione tutta americana per gli extraterrestri», ma soprattutto «il dolore di quei bambini che sentono di non appartenere a nulla e a nessuno», scugnizzi senza più affetti, persi nel cosmo delle loro incertezze. Temi consueti: famiglia, pace, ricerca interiore, sradicamento, passaggio all’età adulta. Tutti trattati con delicatezza e fantasia. 

ELIO di Madeleine Sharafian, Domee Shi e Adrian Molina 
(animazione, Usa, 2025, durata 100’, The Walt Disney Company Italia)

con le voci italiane di Adriano Giannini, Alessandra Mastronardi, Lucio Corsi 
Giudizio: 4 su 5 
Nelle sale

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