
Nessuna sorpresa. La lunga attesa per designare il governatore Eugenio Giani come candidato del Pd a disposizione della coalizione è terminata ieri sera, con l’acclamazione della direzione regionale dem riunitasi nella notte in via Forlanini. Nessuna sorpresa, nessun voto — ma del resto non c’era alcuna candidatura alternativa, né c’era stato il 60% dell’assemblea per fermare la disponibilità a correre per la presidenza bis della Regione data da Giani ormai un mese fa, un’accelerazione che non era piaciuta alla segretaria nazionale e che è servita al governatore per evidenziare che per fermalo ci voleva appunto una larga maggioranza — e proprio Giani ha chiuso la riunione dem con un lungo e appassionato discorso.
Il sì del Movimento 5 Stelle
La sua «incoronazione» è stata preceduta molto più dalla suspence per l’esito della consultazione online dei pentastellati — esito che però non ha influenzato in alcun modo il sì dem a Giani candidato — che da quella sulla direzione dem in cui tutti sono entrati sapendo che i giochi su Giani erano ormai fatti e che da lui, volenti o nolenti, si deve ripartire.
Il campo largo, il programma e la partita interna al Pd
Sul tavolo ci sono non solo i rapporti con gli altri partiti e la costruzione di un programma di coalizione, ma anche la delicata partita tutta interna delle deroghe per le ricandidature (Roma ne vuole al massimo tre) e della eventuale possibilità di utilizzare il listino bloccato con tre nomi, idea che sembra tramontata perché con il listino né Massa Carrara né Grossetto eleggerebbero un consigliere regionale del Pd.
Argomenti di cui si parlerà nella ultima settimana di agosto quando la direzione dem sarà riconvocata per giorni che si annunciano già complessi.
Giani ringrazia Fossi, Fossi ringrazia Giani
Intanto però Giani ha finalmente incassato l’appoggio di tutto il partito dopo settimane di attesa e sia l’anima schleiniana che quella riformista si dicono soddisfatte e per una volta sono apparse compatte e se Fossi ha ringraziato Giani e sottolineato «il rapporto virtuoso tra il partito e lui», Giani ha ringraziato Fossi e il partito all’insegna della «unità e della convergenza».
Toccherà ora al centro destra dare l’indicazione su Alessandro Tomasi candidato governatore con di FdI ma di tutta la coalizione, non appena il quadro nazionale sarà con Fi e Lega sarà delineato, dopo settimana di schermaglie. La direzione regionale — unico punto all’ordine del giorno «adempimenti elezioni regionali» — si è tenuta in modalità mista, sia in presenza che online (tanti hanno scelto quest’ultima opzione, complice le vacanze) ed è cominciata dopo le ore 21.30, quando ormai tutti sapevano della decisione di M5S.
Cosa è successo nella direzione del Pd
I lavori, in un clima ancora più rasserenato dopo la consultazione dei pentastellati, sono stati aperti dalla relazione del segretario Emiliano Fossi che ha parlato a braccio ed ha ripercorso le tappe che hanno portato ad oggi, rivendicato la scelta del campo largo, prefigurato i tempi, gli incontri e le tappe per arrivare ad un programma condiviso con gli alleati, che dia anche il segno della discontinuità.
Poi due interventi «tecnici» sui passi da fare da qui al 12 settembre, data entro la quale vanno presentati liste e programmi se si voterà per le elezioni regionali il 12 ottobre, come vuole Giani e una larga parte dei dem, e poi è stata la volta del dibattito.
I toni sono stati pacati, nessuno scontro o tensione, il perimetro della alleanza è stato evocato come anche i temi programmatici più importanti, Giani ha ascoltato con attenzione prima di intervenire e «sigillare» il via libera del Pd al Giani-bis. Sottolineando anche «la centralità del partito nella coalizione» e chiamando tutto il partito ad uno sforzo organizzativo e di mobilitazione immediato perché lui ha tutta l’intenzione di firmare la prossima settimana, «dopo aver parlato con gli alleati», ii decreto per votare il 12 ottobre. Cioè tra appena 65 giorni da oggi.
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8 agosto 2025 ( modifica il 8 agosto 2025 | 07:03)
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