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Elezioni regionali in Toscana, Alessandro Tomasi manda segnali a Roma: «Grave errore questa attesa»

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«Mollare? Non ci penso e non ci ho mai pensato». Nonostante un’attesa che avrebbe sfiancato chiunque, il candidato governatore in pectore Alessandro Tomasi ci crede ancora. «Ho voglia di spiegare ai toscani l’importanza di questa scelta, che va fatta senza pregiudizi, dato che di fronte hanno il pericolo di altri 5 anni di immobilismo».

Il sindaco di Pistoia e coordinatore toscano di FdI è già in piena corsa elettorale, anche se nessuno lo ha (ancora) ufficialmente candidato. «Io — dice — sono già comunque in campo».

Tomasi, mancano 50 giorni alle elezioni regionali in Toscana. Perché ancora non è arrivata la sua investitura da parte del tavolo nazionale del centrodestra?

«È un grave errore: considerare la Toscana alla stregua di altre regioni, indipendentemente da me, è sbagliato. Si tratta della regione più difficile e sarebbe stato opportuno metterci nella condizione migliore per combattere».

Sembra che il centrodestra faccia invece di tutto per mettersi in difficoltà. Davvero non ha mai pensato di fare un passo indietro?

«No, perché per la mia generazione questa è una sfida troppo importante. Se ogni volta che si manifestava una difficoltà avessi mollato, non avrei fatto nulla: la mia storia lo racconta».

Scusi se insisto: la sua coalizione sembrava per una volta competitiva, ora invece sembra rassegnata a perdere.

«Per me il tema non è lo svantaggio, ma sapere cosa si vuole per la Toscana. A 5 anni di immobilismo se ne aggiungeranno altri 5 se Giani vincerà davvero, perché è ostaggio di un progetto politico nazionale che non ha nulla a che fare con i toscani. Senza parlare del silenzio assordante su alcuni casi, come quello di Prato: non ho ancora sentito una parola dal presidente sul commissariamento…».

Crede ancora alla possibilità di conquistare la Regione?

«Ci si può riuscire, vedo importanti passi in avanti».

«I nostri partiti stanno facendo liste molto forti, la lista civica sta crescendo in qualità e quantità».

Si dimetterà da sindaco di Pistoia comunque vada? Cosa farà se i risultati confermassero i sondaggi e il centrodestra perdesse?

«Ne parleremo con la coalizione, ma vorrei mantenere l’impegno che sto prendendo con i toscani».

C’è chi sostiene che stia già pensando alle successive elezioni politiche.

«Non è così».

Roberto Vannacci, che guida la campagna della Lega, sembra ai suoi antipodi. Avete già litigato?

«Ci siamo conosciuti e l’impressione che mi ha dato è di essere concentrato sull’organizzazione concreta della campagna, questo mi incoraggia».

Su cosa punterà la sua di campagna?

«Sappiamo bene che dobbiamo trovare il consenso fuori dalla nostra comfort zone e offrire soluzioni concrete. Io non ho pregiudizi».

E la sua storia di «destra-destra» non rischia di suscitare qualche pregiudizio nei toscani?

«A queste persone dico: muovetevi con il cuore e la speranza, queste votazioni si ripercuoteranno sulla vita dei vostri figli e nipoti. Se è la paura a muovervi non sarà una scelta buona. Mi si giudichi per quello che ho fatto».

Parliamo di temi, lei insiste tanto sui giovani.

«Perché da questa regione ne sono andati via in centomila nell’ultimo anno. Se non facciamo una politica abitativa degna e non attraiamo investimenti lavorativi, se non ampliamo il diritto allo studio, l’emorragia continuerà».

Sembra una campagna di sinistra.

«No, è solo di buon senso».

E sulla sanità?

«In questi anni abbiamo visto un aumento costante delle spese farmaceutiche e nel bilancio regionale c’è un buco da 200 milioni ogni 12 mesi. Il sistema sta collassando, è matematico: servirà un miliardo di euro nei prossimi 5 anni. O si interviene…».

«Riorganizzando la prevenzione e occupandosi dell’appropriatezza delle cure: abbiamo il 70% delle persone che arrivano al Pronto soccorso impropriamente, va ricostruita la rete sul territorio e la governance, è chiaro a tutti quanto le tre maxi Asl abbiano allontanato i cittadini dalle soluzioni».

La Toscana è in grande ritardo sulle infrastrutture.

«Lo sviluppo non si fa coi no e uno dei punti più incredibili del campo largo è il no ai termovalorizzatori. Io li voglio, ma moderni, mentre la sinistra ha reso questa regione quella con la maggior quantità di spazzatura sotto terra». 


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22 agosto 2025

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