
Sono quattro i candidati che si sfidano in Puglia – nelle elezioni del 23 e 24 novembre – per diventare presidente della Regione. Sono invece 13 le liste in gioco per complessivi 620 aspiranti ad un seggio da consigliere.
I candidati
Il candidato presidente con il maggior numero di liste a sostegno è l’eurodeputato Antonio Decaro, ingegnere, 55 anni, esponente del Pd, sindaco di Bari dal 2014 al 2024. Rappresenta un centrosinistra esteso (o campo largo che dir si voglia). Lo accompagnano sei liste: Pd, M5S, Avs, Decaro Presidente (con molti esponenti della società civile ed ex amministratori locali), Per la Puglia (nella quale militano vari consiglieri regionali uscenti), Avanti popolari (formazione con esponenti centristi e di estrazione socialista).
Il candidato governatore del centrodestra è Luigi Lobuono, individuato all’ultimo momento dalla coalizione, a causa di persistenti diatribe interne. Imprenditore barese di 70 anni, le sue aziende sono attive nella distribuzione dei giornali e dell’editoria. Lobuono è stato presidente della Fiera del Levante dal 2001 al 2006 e candidato sindaco a Bari nel 2004. Viene sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega (nel cui contrassegno elettorale figurano anche Udc e Nuovi Psi), Noi Moderati. Una quinta lista – La Puglia con Noi – è stata ammessa solo in tre province (su sei): corre a Lecce, Taranto, Barletta- Andria-Trani.
La professoressa Ada Donno, 78 anni, leccese di Surbo, ex docente di Materie letterarie, giornalista pubblicista, è sostenuta da “Puglia pacifista e popolare”, aggregazione che contiene esponenti di Pci, Potere al Popolo e Risorgimento socialista. E’ l’unica donna impegnata nella sfida. Donno è impegnata nei movimenti femministi: co-fondatrice dell’Association of women of the Mediterranean Region, è vice presidente europea dal 2016 della Federazione democratica internazionale delle donne (Widf).
Il barese Sabino Mangano, 50 anni, consulente informatico, specialista di Intelligenza artificiale e sicurezza informatica, è sostenuto dalla formazione “Alleanza civica per la Puglia”. Esordisce nella politica con la militanza nel Movimento 5 Stelle, sotto le cui insegne è stato consigliere comunale a Bari dal 2014 al 2019. Il suo programma si intitola: Lavoro, ambiente, dignità.
Quando e come si vota
Si vota domenica 23 novembre (tutta la giornata fino alle 23) e lunedì 24 novembre (fino alle 15). Documento e certificato elettorale per recarsi alle urne. È possibile votare uno dei candidati presidenti (uno soltanto, altrimenti la scheda è annullata) senza votare una delle liste che lo sostengono. Per votare il presidente (ma non votare la lista) va sbarrato solo il nome del candidato presidente.
Si può anche votare il candidato presidente e anche una delle liste che lo sostengono. In questo caso si può mettere la croce sul presidente e sulla lista, oppure solo sulla lista: in questo caso il voto si intende esteso al candidato presidente. È possibile votare il candidato presidente di una coalizione e una delle liste che non sono collegate a lui o a lei. E il cosiddetto voto disgiunto. In questo caso va barrato il nome del presidente e il simbolo della lista (non collegata) che si vuole indicare.
Quando si vota una lista è possibile esprimere fino ad un massimo di due preferenze: le preferenze per i candidati consiglieri devono essere scritte, scrivendo il cognome, nome e cognome in caso di omonimia.
Attenzione: in caso di doppia preferenza, occorre indicare due candidati consiglieri di sesso diverso: una donna e un uomo, oppure un uomo e una donna. Se si indicano due candidati di sesso uguale, la seconda preferenza viene annullata.
Il candidato presidente con più voti diventa presidente della Regione. Ed è consigliere regionale a tutti gli effetti. L’assemblea è formata da 51 elementi (50 consiglieri più il presidente eletto). Se il presidente eletto raggiunge una percentuale sotto il 35%, la coalizione a lui collegata otterrà – per il calcolo del premio di maggioranza – 27 consiglieri su 50; se il presidente ottiene una percentuale tra il 35 e il 40%, i consiglieri di maggioranza saranno 28; se la percentuale supera il 40% saranno 29.
Gli altri seggi spettano alla minoranza o alle minoranze. Il candidato presidente arrivato secondo viene proclamato consigliere regionale.
Per partecipare alla ripartizione dei seggi, ogni coalizione deve superare l’8% e ogni lista deve superare il 4% dei voti validi espressi per i candidati presidenti.
I programmi elettorali
Il programma di Antonio Decaro (centrosinistra) è articolato in cinque sfide: 1) creare lavoro di qualità (connettere le imprese, creare filiere produttive, sostenere le micro aziende); 2) prendersi cura delle persone (integrazione tra sanità e welfare, con presidi territoriali, cure domiciliari, tecnologie e una task force per accelerare i progetti di edilizia sanitaria Pnrr); 3) costruire comunità (interventi su cultura, istruzione e partecipazione); 4) chiudere i cicli (interventi su rifiuti, energia, trasporti, acqua); 5) difendere il territorio (tutela di paesaggio, mare, parchi e aree protette, aree interne.
Il programma di Luigi Lobuono (centrodestra) prevede misure per creare 200mila posti di lavoro in 24 mesi, un piano casa per i giovani (abitazioni di buona qualità a prezzi calmierati e accessibili), l’abbattimento delle liste d’attesa in sei mesi, un fondo per remunerare adeguatamente il personale medico, chiusura del ciclo dei rifiuti con i termovalorizzatori, riduzione delle addizionali su Irpef ed Irap, prolungamento dell’autostrada Bari-Taranto e creazione dell’autostrada Bari-Lecce.
Le linee guida del programma di Ada Donno (Puglia pacifista e popolare) sono fondate su pace e cooperazione (revisione alle autorizzazioni alle basi militari), giustizia sociale (salario minimo di 12 euro all’ora negli appalti regionali e incentivi all’assunzione stabile), sostenibilità ambientale (stop consumo di suolo), riforma elettorale in senso proporzionalistico.
Il programma di Sabino Mangano (Alleanza civica per la Puglia) propone un forte intervento sulla sanità a partire dal rafforzamento dei servizi territoriali e della medicina di base e il potenziamento del welfare locale. Propugna la chiusura dell’Ilva (con garanzie e tutela per le famiglie dei lavoratori coinvolti) e misure di sostegno per l’agricoltura. Il programma prevede inoltre un rafforzato sistema di video sorveglianza per aumentare la sicurezza dei cittadini.
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19 novembre 2025
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