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Elezioni regionali, il Veneto di Giovanni Manildo: territori e sostenibilità, fondi extra a Ater e salute

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Al momento c’è solo la sintesi del programma, in fase ancora di completamento. Ma Giovanni Manildo, candidato della coalizione di centrosinistra per la presidenza del Veneto, ha definito le linee-guida nel vademecum «Sette mosse per creare futuro». «La nostra regione ha smarrito la sua spinta — l’introduzione di Manildo alle “Sette mosse” —, imprigionata tra autocelebrazioni e mancate risposte ai problemi reali delle persone: una sanità che arretra, un lavoro troppo spesso precario, giovani che faticano a costruirsi un futuro qui, famiglie schiacciate dal costo di casa e vita, territori lasciati soli davanti alla crisi ambientale e climatica».

Oltre cento pagine di programma

Parola e concetto chiave: «Partecipazione» alla gestione del bene comune perché il Veneto «non è di uno solo ma di tutti», è faro programmatico del candidato. Anche per questo, in uno spirito di massima condivisione dei contenuti, il volume analitico del suo programma per il governo del Veneto tra il 2025 e il 2030 non è ancora andato alle stampe: tra le cento e duecento pagine (a seconda del tipo di impaginazione che sarà scelta) costruite con «l’apporto di tutti». Vale a dire: «La coalizione più ampia e rappresentativa degli ultimi decenni», sottolinea.

Sanità, lavoro, casa e ambiente

Al primo posto la sanità che sia pubblica con un piano straordinario di assunzioni dei sanitari e investimenti territoriali «perché le cure sono un diritto fondamentale». Per i giovani la novità del contratto di ingresso tra i 500 e i 600 euro contro la fuga dei cervelli all’estero: il salario maggiorato dovrebbe durare due anni e essere introdotto in sinergia con categorie e aziende.
Altre emergenze su cui c’è «l’urgenza di intervenire» sono casa, sociale e ambiente. Sul fronte dell’abitare, nel quinquennio, l’obiettivo è di investire 500 milioni per il recupero degli alloggi Ater. Psicologi gratis, quindi, ai ragazzi; cohousing e sostegno alle cure agli anziani. A tutela dell’ambiente, «più ferro e meno strade» e quindi spinta alla mobilità collettiva, all’innovazione digitale, alle rinnovabili e alla rigenerazione urbana.

5 novembre 2025

5 novembre 2025

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