
Ospedali, liste d’attesa e qualità delle cure sono in cima alle preoccupazioni dei toscani che si apprestano a scegliere il loro prossimo presidente. Molto meno prioritario appare invece la questione dello sviluppo dell’economia attraverso il sostegno alle imprese, relegato alle ultime posizioni della graduatoria dei temi fondamentali stilata da Ipsos sul campione intervistato. Economia fuori dalla top ten, così come l’offerta formativa (asili, scuole, università): meno di un toscano su dieci (7%) considera questi settori tra quelli prioritari di cui il prossimo governo regionale si dovrebbe preoccupare. Nel sondaggio si potevano infatti dare fino a tre risposte, così — incrociando i dati — è stato possibile stilare una vera e propria classifica.
Ecco i numeri. La sanità domina come detto è al primo posto, persino tra coloro che sono propensi a non andare al voto il 12 e 13 ottobre prossimi: secondo quasi la metà degli intervistati (46%) è il tema su cui la Regione dovrebbe intervenire in maniera più incisiva, e questo vale anche sia per gli elettori di centrodestra che di centrosinistra. La sanità è anche la principale voce di spesa nel bilancio regionale, e uno dei settori sui cui una Regione ha più poteri.
Al secondo posto, seppur con un distacco considerevole, a preoccupare i toscani è sono i trasporti pubblici e le infrastrutture, un tema che nei sondaggi per le scorse elezioni comunali era molto meno sentito. Evidentemente il respiro regionale aumenta l’attenzione verso il grande tasto dolente di una regione vasta con continue difficoltà di connessione con il suo centro nevralgico, Firenze. Gli elettori di Antonella Bundu (Toscana Rossa) sono i più attenti a questo tema (43%), dato che lo indicano come priorità quasi nel doppio dei casi degli elettori orientati a votare il centrodestra di Alessandro Tomasi (26%). La stessa dinamica si ritrova stranamente nel terzo tema della classifica: «Sicurezza, lotta alla mafia e alla criminalità». Anche qui è l’elettorato di Toscana Rossa a dirsi più preoccupati (35%), precedendo gli elettori di destra (29%) e quelli campo largo guidato dal Pd: solo il 19% di loro mette nei primi tre posti l’allarme per la gestione del fenomeno.
Seguono lavoro e occupazione, prioritari per un toscano su cinque (22%), lotta al degrado sociale (15%), ambiente (14%), politiche sociali (10%), gestione dei rifiuti (10%). Arrivano solo al nono posto della graduatoria l’economia e il commercio locale, con una decisa preponderanza degli elettori di centrodestra (15%), che raddoppiano quelli preoccupati per lo stesso tema nel campo largo (8%). Il dato sull’economia fa del resto il paio con la considerazione verso imprese e produttività, ancora più sotto con solo il 7% dei cittadini che le indicano come priorità: qui il divario di attenzione si ribalta, con gli elettori di Giani al 10%, quelli di Tomasi al 5% e quelli di Bundu all’8%. Fanalino di coda la tutela dei prodotti agricoli e di quelli regionali, che solo il 3% del campione intervistato considera fondamentale.
Vai a tutte le notizie di Firenze
<!–
Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.–>
Iscriviti alla newsletter del Corriere Fiorentino
26 settembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA